Icona della Categoria "Urbani"Piazza Castello Torino

Piazza Castello

Il luogo identitario della città, che racchiude in un quadro straordinario eccellenze di architettura e secoli di storia di un regno.

Il cuore del centro storico: un rettangolo di facciate uniformi e porticate con al centro Palazzo Madama, su cui convergono gli assi cardinali della città antica. Sulla piazza si affacciano numerose attrezzature metropolitane e eccellenze di architettura: oltre al Palazzo Reale, quelli della Prefettura e della Regione Piemonte, il Teatro Regio, la Galleria Subalpina, la Torre Littoria, la Chiesa di San Lorenzo e Palazzo Chiablese.

Informazioni a cura di:
Giorgia Senini, Giulietta De Luca, milli paglieri, Staff Landscapefor (2015-2024)

Coordinate geografiche:
45.071° 7.6849°

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Il confronto tra il Theatrum Sabaudiae (1682) e l'aerofoto attuale mostra la permanenza complessiva della forma urbana e della capacità di polarizzazione dei maggiori complessi barocchi.

La raggiera di strade che si dipartono dalla Piazza non solo testimonia il suo ruolo nodale per la città, ma ben rappresenta anche il centro ideale della capitale del Regno Sabaudo: i raggi stradali si prolungano storicamente verso la Francia, il cuneese, la Liguria, l'astigiano, il nord Piemonte e Milano.

Nello schema di impianto della Torino del XVI secolo, la Piazza sembra essere l'unico spazio importante della città, in sostituzione del Foro Romano che ormai è in buona parte occupato da costruzioni.

Nella foto i rinvenimenti di scavi stradali all'angolo tra Via Garibaldi e Piazza Castello

La foto mostra gli scavi aperti, in seguito coperti con lastre di vetro che ne consentivano (malamente) la visione e poi ricoperti definitivamente, segnando l'area con paracarri.

Il sito localizza nella Mappa del 1605 del Monsa gli elementi esistenti: F: il Palazzo Ducale, C: il Castello Vecchio, T: la Porta Fibellona, N: Dora Grande (Via Garibaldi), H: il senato (piazza IV Marzo), P: la strada nuova (via Roma), O: i portici

Il quadro di Pieter Bolckmann, della fine del 1600, inquadra una volta tanto non il Palazzo reale ma la Contrada Nuova che si spinge a sud oltre piazza S.Carlo.

Il Theatrum Sabaudiae testimonia la trasformazione della Piazza, con ben tre grandi prospettive, due che presentano la piazza chiusa compresa tra il Palazzo Ducale e le mura, la terza con la piazza aperta verso il Po, attestamento del secondo ampliamento.

Nella stampa colorata di fine '600 si vede la folla nella piazza di fronte al Castello e la divisione dalla corte del Palazzo Reale attraverso il porticato che prosegue il disegno dei portici

Incisione da un periodico dell'epoca.

Nel quadro celebrativo di Carlo Bossoli, emerge l'allestimento quasi medioevale del trionfo del Re, con il padiglione/arco di trionfo piazzato in fondo alla piazza, attraversato dalla carrozza reale per raggiungere il Palazzo.

Una cartolina degli anni '60 del 1900

Anche se ha meno di 20 anni, è ormai tradizione: per festeggiare l' ultimo giorno di scuola, i ragazzi si riversano in piazza Castello godendosi una rinfrescata, giocando con i getti delle fontane.

Il video, di Arnaldo d'Amico, mostra bene l'omogeneità dei fronti della piazza, sottolineato in parte dalle tele bianche dei lavori sulla Prefettura e il Teatro Regio, da cui svettano torri, cupole, campanili, grattacieli e, sul fondo, la Mole.

Il disegno forte e sicuro di Vitozzi segna un modello di cortina edilizia continua, non aristocratica, ma elegante e ordinata. La Patente ducale del 1606 proponeva ai proprietari degli edifici "di avanzarsi verso piazza con portighi tirando la facciata di esse case a retta linea, conforme al dissegno che dall'ingegnere nostro Ascanio Vittozzi gli sarà dato". In cambio del dono dei portici di fronte alla loro facciata, i proprietari si impegnavano a edificare fronti omogenee, caratterizzate...

Nelle due immagini sovrapposte si vede il completamento delle facciate che ha reso uniforme il fronte occidentale della piazza.

Il disegno di Guarini mostra la facciata mai realizzata, poichè nel tempo si è sempre preferita un' omogeneità sottotono del fronte laterale della piazza, su cui si affaccia la chiesa, in modo da far emergere le linee severe del Palazzo Reale.

Architettura / Palazzo Madama

L'immagine, da Google Maps, evidenzia la perfetta geometria della Piazza, ottenuta con molte successive progettazioni per ottenere una sorta di gioco di prestigio: costituire una cornice per Palazzo Madama ma insieme rispettare il ruolo di Palazzo Reale.

In un'incisione di Giambattista Borra del 1748, la manica da poco costruita lungo i Giardini Reali è il fondale del Castello, come il fronte del teatro, sulla destra, dove emerge dalla copertura il volume che conteneva le parti tecniche.

Per la storia del Teatro del Re e il progetto di Carlo Mollino per il teatro nuovo vedi il POI " Teatro Regio Torino "

Architettura / Palazzo Reale e la piazza

La cartolina "classica" non nasconde il punto di presa: il balcone di Palazzo Madama.

Architettura / Una presenza aliena

La foto riprende un allestimento luminoso recente, appositamente studiato per separare l'edificio moderno dal complesso della piazza, disegnata tre secoli prima.

Nel disegno di Passanti sono evidenziati tutti gli assi di ampliamento che confluiscono in piazza Castello e, in nero, gli edifici della Zona di Comando

La stampa illustra un carosello che ha avuto luogo in piazza Castello nel dicembre del 1650. "Gli Hercoli domatori de' mostri et Amore domatore degli Hercoli".

Un'incisione del Mondo illustrato presenta una folla affumicata che non si capisce se applauda o scacci i vapori che la luminaria produce.

Baracconi per il carnevale 1870. Sembra che si entri dalla bocca e si esca dal Castello.

La Piazza ospita gli eventi più diversi, eventi che vengono nobilitati dall'ambientazione aulica. Ciò accade anche nei casi paradossali, come la festa del Grano, montata davanti a Palazzo Madama con tanto di trebbia e covoni.

Nel filmato, dell'Istituto Luce, la vista di Piazza Castello dura meno di un minuto, buona parte del quale dedicato a una carrellata sulla "folla oceanica".

Dalla folla acclamante il Re al palco mobile montato per una manifestazione musicale del 2016 (gli MTV Days)

Nell'inverno 2006 Piazza Castello diventa il ridotto del Palco delle premiazioni dei vincitori olimpici, con un'alterazione notevole dello spazio storico, ma con il risultato di convogliare una folla impressionante a girare per le strade del centro, lustrate e scintillanti, ammirando una città sconosciuta ai più.

Nella foto le acrobazie per il carnevale 2012, a due passi da S.Lorenzo.

La folla assiste ad una serata del Torino Jazz Festival, dal 2018 trasferito alle OGR e in varie sedi in città.

Oggi in una versione più giocosa, la novena si rinnova nel calendario dell'Avvento, opera di Emanuele Luzzati, posta per molti anni tra Palazzo Madama e Palazzo Reale

La foto, di Alessandro Graziano, è presa da un drone che sorvola la piazza gremita nel 2018

L'aspetto attuale di Piazza Castello è il prodotto di un disegno unificato fondato sui portici. Nel tratto tra via Roma e via Po, da circa 200 anni sono state collocate, tra i portici, piccole botteghe. Dagli anni '30 del '900 si era formato un fronte continuo su strada di negozi con struttura in ferro e vetro che chiudeva parte degli spazi tra le colonne. I negozi sono stati ristrutturati e uniformati nel 2005, nel corso dei lavori per l'abbellimento della città, previsti per le Olimpiadi i...

Particolari / I monumenti

L'Alfiere sardo di Vincenzo Vela

il complesso statuario è di Eugenio Baroni e Publio Morbiducci

Particolari / Il dito di Colombo

A pochi metri dalla Biblioteca Reale si trova un singolare segno di superstizione. Sembra che sfregare Il dito mignolo di Cristoforo Colombo porti fortuna. Il medaglione in bronzo, un memoriale ai soldati italiani caduti in America Latina durante la Prima Guerra Mondiale, è ormai ossidato, salvo il dito, lucido per i toccamenti, tanto da apparire d'oro.

"Dall'alto", 1933, Gabinio

Nell'incisione del 1676 di Tesnière, su disegno di Cortella e Recchi, per il funerale di Carlo Emanuele II, si leggono le sistemazioni dei fronti di Palazzo Madama, prima di Juvarra, della Galleria di connessione con Palazzo Reale, separato dal portico

La piazza è troppo complessa per essere rappresentata in un solo concetto o una sola immagine. La versione ufficiale antica, di piazza delle cerimonie della Monarchia, si stempera nell'ultimo secolo, con il Re a Roma, e la piazza si presenta come il crocicchio più animato della città, ma l'inquadratura, dalle finestre di Palazzo reale, denuncia ancora l'impostazione aulica, di luogo della relazione tra il Re e la Città-

Litografia ottocentesca intitolata "Piazza Castello a Torino", che mostra la predilezione delle rappresentazioni dell'epoca per il lato medioevaleggiante del Palazzo.

Nella scelta delle inquadrature da cartolina a cavallo del 1900, le testimonianze storiche contano meno delle immagini del progresso. Qui non compare neppure uno dei numerosi segni distintivi delle architetture della piazza, mentre tre o quattro tipi di veicoli percorrono il piazzale polveroso. La cartolina esalta la modernità più delle caratteristiche della piazza: potremmo essere in una qualsiasi grande città europea dell'inizio del secolo scorso.

La cartolina, della fine degli anni 1930, riassume bene la retorica dell'epoca, presentando il monumento guerresco insieme alla torre, simbolo del progresso. Dei duemila anni di storia raccontati dalla piazza, nessuna traccia.

Dal disegno emerge l'indisponibilità del progettista a confrontarsi con la preesistenza, negandola. Ciò avviene non solo prevedendo una cortina vetrata sulle facciate barocche, ma anche disegnando il fianco di Palazzo Madama come un banale muro cieco.

La piazza, famosa e fotogenica, è stata fotografata in ogni condizione ed epoca, quasi sempre facendo risaltare la potenza delle architetture storiche. Ma anche qui si sperimenta la rappresentazione della modernità, che nella seconda metà del 1900 affascina molti fotografi per le possibilità offerte dalle nuove tecnologie e la voglia di novità.

Nella foto dei primi anni 1960 la 600 multipla, leggendaria utilitaria Fiat dal design audace, oggetto di mille battute ma qui nobilitata dal contesto aulico.

Una scena di Santa Maradona vestita da Sposa, di Marco Ponti, del

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