Icona della Categoria "Sec.XVIII"Palazzo della Curia Maxima Torino

Palazzo della Curia Maxima

Un progetto lungo oltre due secoli, concepito per ospitare la Magistratura dello Stato Sabaudo.

Già sede delle carceri dello Stato secondo un progetto del Castellamonte, durante il regno di Vittorio Amedeo II viene previsto un nuovo grande progetto per ospitare le massime magistrature dello Stato. Sarà parzialmente completato tra il 1838-1839 a opera di Ignazio Michela, rispettando in parte i precedenti disegni di Juvarra e Alfieri.

Informazioni a cura di:
milli paglieri, Vincenza Di Lecce, Staff Landscapefor (2020-2024)

Coordinate geografiche:
45.0744° 7.6791°

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Il grande edificio della Curia Maxima occupa un intero isolato, delimitato dalle attuali vie Corte d'Appello, S.Agostino, S.Domenico e S.Dalmazzo. Il prospetto principale affaccia sull'asse dell'ampliamento occidentale della città, la via del Senato (attuale via Corte d'Appello); con la sua imponente mole voleva anche qualificare il nuovo quartiere, insieme ad altri edifici, in gran parte progettati da Juvarra, come i Quartieri militari. Viene trasformato in Palazzo di Giustizia fino a qua...

A seguito delle riforme istituzionali, nel 1720 Vittorio Amedeo II decide di destinare un nuovo lotto del recente ampliamento occidentale della città a sede del Senato e degli uffici della Camera dei Conti. Il Senato rappresentava il massimo grado di giurisdizione del regno sabaudo, mentre la Camera dei conti sovrintendeva le cause legate a questioni economiche e fiscali. Durante il regno di Carlo Emanuele II, una parte dell'isolato era già stata destinata ad ospitare le carceri, con un pr...

Nella litografia su disegno di Ignazio Michela, autore dell'assetto definitivo del palazzo, si vede bene, all'inizio del cantiere nel 1830 ca., l'avancorpo destro progettato da Juvarra nel secolo precedente.

Sin dai primi schizzi, Juvarra prevede per il nuovo palazzo un ordine gigante dorico, al di sopra di uno zoccolo bugnato che risvolta in corrispondenza degli angoli. La scelta dell'ordine gigante e le proporzioni imponenti di tutto l'organismo sono legate alla severa destinazione dell'edificio e all'autorità degli organi amministrativi che doveva rappresentare. Anche Alfieri , seppure in forma minore, nel suo progetto rispetterà la severità formale legata all'istituzione. In particolare Juv...

Architettura / Il progetto di Juvarra

Nei disegni preliminari al progetto di Juvarra si notano alcuni elementi comuni, come l'ordine gigante delle lesene e l'asse centrale di simmetria. Nel disegno in basso, alcune similitudini con il Palazzo di Montecitorio, tanto da essere stato scambiato

Architettura / Il progetto di Alfieri

Anche il progetto di Benedetto Alfieri, seppure in forma minore, rispetta la severità formale legata alla destinazione dell'edificio. Alfieri riprende, a 15 anni di distanza, il progetto juvarriano, quando la parte costruita costituiva solamente un sesto dell'intero volume dell'edificio. La pianta assume una distribuzione più complessa, concentrata intorno all'atrio con a fianco le cappelle. Suo il disegno del timpano centrale.

Racconti / Misteri nel palazzo

Il palazzo in alcune occasioni viene aperto per visite guidate nei sui interni ricchi di storia e di preziosi arredi ottocenteschi. E' anche meta di appassionati dei misteri di Torino, per alcune leggende che riguardano i sotterranei e le antiche prigioni

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