Un progetto manierista di Ascanio Vitozzi, proseguito nel Settecento dai grandi architetti del barocco torinese
Il progetto seicentesco di Vitozzi viene stravolto e arricchito da Juvarra nel secolo successivo. Nella chiesa tutti gli elementi architettonici evocano la Trinità. I preziosi marmi policromi voluti dal grande architetto sono stati pesantemente danneggiati da un incendio. Un importante restauro finanziato dalla Compagnia di San Paolo, terminato nel 2019, è riuscito a recuperare quasi completamente il prezioso interno della chiesa.
Informazioni a cura di:
milli paglieri, Roberta Vozza (2020-2025)
Coordinate geografiche:
45.0718° 7.6836°
Indirizzo:
Via Giuseppe Garibaldi, 6Tag:
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Nell'immagine si vede la chiesa inserita tra le maniche di edifici tardo settecentesche di via Garibaldi e via XX Settembre. Originariamente la chiesa era un edificio isolato.
Il progetto viene affidato al confratello e architetto ducale Ascanio Vitozzi da Orvieto, che nella chiesa è sepolto. Il suo progetto richiama costantemente il motivo della Trinità: la chiesa, a pianta centrale, prevede un triangolo equilatero inscritto in una circonferenza con tre ingressi, tre cantorie, tre altari, tre cupole sovrapposte... La chiesa è realizzata tra tra il 1598 e il 1606, mentre la facciata neoclassica è opera del 1830 di Angelo Marchini. L'altare maggiore viene progetta...
Il disegno per l'altare dei santi Stefano e Agnese è di Giovanni Pietro Barone di Tavigliano, realizzato su progetto di Filippo Juvarra. E' conservato alla Biblioteca Nazionale di Torino.
i marmi sono quelli impiegati per gli altari nelle chiese torinesi tra fine Seicento e inizio Settecento: il nero di Bergamo, l'alabastro di Busca, il Serravezza, il giallo di Verona...
La meravigliosa cupola affrescata da Vacca e Gonin con i gironi di cherubini e angeli che intercedono tra le schiere di santi e beati e la Trinità posta al centro.