Icona della Categoria "Urbani"Borgata Vanchiglia Torino

Borgata Vanchiglia

Uno dei quartieri della prima espansione industriale e operaia di Torino

Uno dei quartieri storici di Torino che in piemontese viene chiamato "Borgh Vanchjia". Si distingue particolarmente per la sua insolita forma triangolare, in una città a pianta romana, fatta di quartieri altrettanto quadrati.

Informazioni a cura di:
Caterina Gaspardo Moro, Giorgia Senini, Maria Isabella G, Martina Savi (2018-2024)

Coordinate geografiche:
45.0697° 7.6968°

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Planimetria della città di Torino (Giugno 1935) tratta da ASCT; Registro tipi e disegni; cartella 64; fascicolo 7; tavola 8-4. Viene evidenziata in rosso la collocazione della casa del balilla.

Borgo ottocentesco, che espande in modo ordinato la città antica verso nord est, tra corso S.Maurizio, Corso Regina Margherita e il Po. Con S. Salvario e S. Donato ospita il primo insediamento operaio e industriale della città, quello raccontato da De Amicis.

Luoghi / Largo Montebello

In una città di impianto romano, di linee e quadrati, c'è una curiosa piazza che si distingue proprio per la sua inconsueta forma tonda. A pochi passi dalla "punta" del quartiere, è caratterizzata da un architettura elegante e ordinata, di gusto sabaudo e ottocentesco.

Luoghi / I bagni pubblici

Quando a cavallo tra 800 e 900 cominciarono a sorgere numerose abitazioni popolari, fu necessario dotare il quartiere di strutture pubbliche. Così nel 1901 Carlo Dolza progettò in stile liberty i Bagni municipali, che sono in funzione tutt'oggi.

Lungo il Po, a valle del Ponte della Gran Madre, c'era fino alla fine dell'800 un borgo dei più umili, dove lavandai e barcaioli erano al servizio della città. Moschino, così soprannominato per la presenza di mosche e pulci, testimonia le pessime condizioni igieniche. Con lo sviluppo del disegno ordinato dell'edilizia operaia e indusrtriale di Vanchiglia, Borgo Moschino fu smantellato, lasciando spazio al prolungamento dei Murazzi e all'apertura di via Napione.

La sequenza di carte storiche mostra il progressivo sviluppo del quartiere preceduto dal disegno urbano dei viali

Nonostante il comitato di quartiere avesse da tempo espresso la volontà di costruire una chiesa nel borgo Vanchiglia, si dovette aspettare la benefica donazione della marchesa Giulia Falletti di Barolo che nel 1862, destinò mezzo milione di lire al progetto, a tre condizioni: che la chiesa fosse intitolata a Santa Giulia, che il tempio in stile gotico fosse affidato all'ingegnere Giovanni Battista Ferrante e che il comitato ed il comune partecipassero con non meno di 50 mila lire l'uno. La ma...

La tavola di concorso di Bonsignore, Boyer e Lombardi, è ricchissima di particolari di arredo dell'enorme spazio pubblico che si andava creando: portici alle porte, archi trionfali, monumenti. In piazza San Carlo, una grande fontana a Nettuno.

Progetto dell’architetto Ferdinando Bonsignore, 1805, che sviluppa quello del 1802

Il nuovo piano urbanistico di Giuseppe Cardone e Claude-Joseph-Ives La Rameè del 1807, due anni dopo l'utopia dei giardini di Bonsignore.

Racconti / Un incontro fugace

Via Giovanni Francesco Napione. Tigre reale (Itala Film , 1916) Regia: Giovanni Pastrone

Racconti / Sfidato a duello

Via Giovanni Francesco Napione. Il duello di Robinet: Robinet (S.A. Ambrosio, 1910)

Racconti / Un marito tradito

Via Giovanni Francesco Napione. Butalin spazzacamino per amore (S.A. Ambrosio, 1912)

“In questa casa visse La Maestrina dalla Penna Rossa ricordata nel libro "Cuore" da Edmondo De Amicis, Eugenia Barruero”. Questa targa affissa in Largo Montebello 38, mostra Vanchiglia come teatro vivo, dove era ambientato “Cuore”, che 5 generazioni di studenti hanno letto come storia edificante di un tempo passato, ma da poco.

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