La storia del quartiere Vanchiglia

Il quartiere Vanchiglia ha presentato una dedizione al settore produttivo a partire dalla fine del Settecento, periodo nel quale la zona venne avviata ad una specializzazione protoindustriale in relazione all’impiego di forza motrice derivante dalle canalizzazione della Dora. Si svilupparono dunque numerosi opifici e laboratori artigianali, che fecero attribuire al quartiere il soprannome di Borgo del Fumo. Le condizioni di elevato inquinamento resero necessaria una riqualificazione della zona, che venne quindi inclusa nel Piano di Ampliamento della Capitale, ad opera di Carlo Promis ( 27 Novembre 1852). Il quartiere mantenne la sua vocazione protoindustriale, caratterizzandosi come centro produttivo della città. Nel corso del Ventennio fascista l’area fu oggetto di un’importante sostituzione edilizia, legata all’avvento dell’industria moderna, e al posto dei laboratori sorsero abitazioni ed edifici indirizzati alla rendita, esempi ancora individuabili dell’architettura di regime.

Planimetria della città di Torino (Giugno 1935) tratta da ASCT; Registro tipi e disegni; cartella 64; fascicolo 7; tavola 8-4. Viene evidenziata in rosso la collocazione della casa del balilla.

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