Icona della Categoria "Sec.XII"San Donato Genova

San Donato

Una chiesa tra le più antiche e meglio conservate della città, esempio del romanico più arcaico

Costruita nel XII secolo, ha subito aggiunte e modifiche, ma il restauro novecentesco restituisce il complesso romanico in modo ben leggibile. La posizione, ai piedi della collina di Castello e Sarzano, la rendeva in antico quasi nascosta, ma, dopo le demolizioni a seguito della guerra, il fianco e l’abside sono ben visibili.

Informazioni a cura di:
Isabella Rizzitano (2019-2024)

Coordinate geografiche:
44.4058° 8.9314°

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Nell'immagine (Google Maps) si individua la chiesa con il cerchio rosso.

Il particolare della mappa di Genova, del 1760, evidenzia lo spazio ristretto riservato a chi accede alla chiesa fino a pochi anni fa, quando l'area in verde si libera dalle macerie (esito dei bombardamenti del 1943) e si organizza come giardino pubblico.

Da Forma Genuae (1938) Genova nel 1000: Castello insediato prima dei Romani, la griglia romana a mare e l'espansione dei secoli V-X verso Porta Soprana: tre città in una sola cinta da mura. S.Donato, ipotizzata già esistente, è segnata in rosso.

Siamo veramente nel cuore della città. Le costruzioni circostanti hanno mantenuto gli spazi pubblici medioevali con le dimensioni antiche, ma li hanno ristretti ancor più in altezza, con sopraelevazioni che superano addirittura il campanile.

Nella foto la facciata durante i lavori del 1884, con la grande finestra che D'Andrade poi ridurrà a rosone, e il portale strombato, a cui verrà aggiunto il portichetto del protiro.

La zona di S. Donato dopo i bombardamenti. Le rovine in primo piano sono dell'oratorio decorato dal Carlone a fine 1600, magnifica sede della importante Confraternita della Morte, i cui membri si dedicavano alla sepoltura dei più poveri e degli schiavi.

La foto, scattata nel 1964, mostra un campo di bocce dove stava l'oratorio della Morte. Siamo alle spalle di San Donato, dove oggi giocano i bambini nei giardini Emanuele Luzzati.

La pianta della chiesa attuale è quella del XIV secolo, dopo gli ampliamenti della navata e delle absidi. Non sono riportati gli spazi della canonica e la cappella di San Giuseppe, sul lato nord.

Architettura / "Puro" stile romanico

"La chiesuola di S.Donato" è la didascalia che presenta la splendida foto inserita nella monografia di foto dedicata alla Liguria del TCI nel 1938.

Architettura / La torre nolare

La cartolina, 1960, è adatta alle parole di Alizeri, 1846: «Torre delle campane che sorge da poderoso imbasamento alle spalle del coro; sessagona, e grave alle forme, e arrotondata per tutto il fusto: schiettissimo esempio di longobardica architettura.»

La foto evidenzia la geometria perfetta e le proporzioni slanciate, piuttosto straordinarie in un'architettura che comunque è molto antica, riusa materiali romani, ed è segnata da quasi 1000 anni di intensa vita cittadina.

Architettura / Il falso matroneo

L'intervento con le bucature lungo il muro viene chiamato "falso matroneo", dato che riproduce le finestrature da cui ci si affacciava nei matronei, i camminamenti riservati alle donne, posti sopra le navate laterali nelle antiche basiliche.

Da notare, nel disegno, la segnalazione delle tracce del rosone, che poi verrà inserito prendendo a modello quello di Portovenere, e le buche d'aggancio di un possibile protiro, per il quale il modello sarà quello laterale di S. Lorenzo.

La sezione dell'edificio prima del restauro. Al di là delle tamponature che saranno rimosse nel giro di pochi anni, si legge bene l'impianto della torre nolare ottagonale, con 4 lati poggiati sugli archi di transetto e 4 sulle trombe di collegamento.

Il disegno di D'Andrade mostra il campanile prima dell'intervento di restauro da lui stesso condotto. Nei primi due ordini, le bifore risultano tamponate o inesistenti; sarà il suo lavoro a riportarle in vista.

Due disegni di D'Andrade che restituiscono le possibilità alternative di "restauro".

disegno d'andrade da mettere in gif con progetto torre senza rialzo

Le cornici bianche e nere della strombatura, la bella architrave modanata, forse recupero di un marmo romano, la lapide che assicura indulgenza plenaria perpetua a chi entra: in un solo punto un condensato di medioevo che il protiro aggiunto da D'Andrade ha solo incorniciato. Chi entra non solo gode dell'indulgenza, ma viene proiettato nel tempo a parecchi secoli fa.

La Madonna che allatta è una immagine antichissima, presente in molte rappresentazioni gotiche che divengono via via più realistiche e vivaci, negli sguardi, nei movimenti, avviando una progressiva umanizzazione della figura sacra di grande successo

Particolari / Il trittico fiammingo

Nello scomparto centrale l'adorazione dei Magi, lateralmente sono rappresentati i committenti della famiglia Raggi. Nella lunetta superore una picola crocefissione.

S.Donato offre un muro laterale spoglio alla strada più grande del rione, quello stradone S.Agostino voluto per collegare Sarzano con il centro, alla fine del . Naturalmente nel secolo scenografico quel fondale spogio si è prestato per incrniciare una delle edicole più grandi e rappresentative, che ha resistito tra guerre e distruzioni, portandoci un panneggio sorretto da angeli che apre sulla Colomba dello Spirito Santo, sopra la Vergine col Bimbo, imprigionata in una nicchia per evita...

Goffredo Mameli in un ritratto realizzato da Domenico Induno nel 1849.

Particolari / Velieri in chiesa

Citato in un articolo sui graffiti (prevalentemente recenti), il tema del naif che si aggiunge all'arte ufficiale sta trovando qualche attenzione: è del 2020 l'atlante delle opere di "arte pubblica" anonima, curato dal MIBACT

Una cartolina del primo '900 col campanile disegnato, a rappresentare il versante romantico della Genova medioevale, di frequente ambiente di vicende tragiche e tragicomiche del romanzo storico ottocentesco. (ad. es. il Simon Boccanegra verdiano)

Nel particolare della mappa del 1656, il cerchio segna la probabile localizzazione della Casa, a ridosso della Chiesa di S,Donato e ricostruita nel XIX secolo.

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