Rondò della forca Torino

Il rondò è oggi un incrocio tra strade molto trafficate, ovvero i corsi Valdocco, Principe Eugenio, Regina Margherita e la via Gian Francesco Cigna. Il Comune di Torino non ha mai attribuito una denominazione toponomastica ufficiale alla rotonda. Il nome "Rondò d'la Forca" deriva dalla tradizione popolare: tra il 1835 e il 1853, in questo luogo avvenivano le esecuzioni dei condannati a morte per omicidio e cospirazione politica. Un nome che è diventato così di uso comune da essere inserito p...

Nelle carte del piano regolatore del 1817 successivo all'epoca napoleonica si nota il Rondò della Forca agli incroci tra i corsi perimetrali a nord-ovest

Nell'opera illustrata di Victor Hugo "L'ultimo giorno di un condannato a morte" il conforto prima dell'esecuzione.

Era stato scelto proprio questo luogo sia per la sua vicinanza alla prigione di via Corte d'Appello sia per l'ampiezza dello spazio che poteva contenere un numero elevato di spettatori. Dai racconti dell'epoca emergono altri particolari macabri. Ad esempio, nel momento cruciale si contava il numero di giri che il corpo dell'impiccato avrebbe fatto prima di restare immobile, per giocarli successivamente al lotto. Poteva anche capitare che il pubblico manifestasse soddisfazione per la condann...

Il monumento voluto dai carcerati per il loro patrono

Nella mappa di Torino manca la denominazione toponomastica della rotonda

L'esecuzione era anche uno spettacolo, seppure macabro

L'opera del Cafasso nelle prigioni di Torino