Il prete della forca

San Giuseppe Cafasso accompagnò ben 57 condannati a morte dalle prigioni al patibolo per favorirne la conversione e confortarli. La sua missione si svolgeva nelle prigioni Senatorie di via Corte d'Appello dove rimaneva anche per tutta la notte a parlare con i condannati. Portava ai carcerati sigari e tabacco da fiutare, al posto della calce che questi raschiavano dai muri, non avendo altro. Il “prete della forca” era solito chiamare i condannati “galantuomini” e i “suoi santi impiccati”, mostrando un grande spirito di misericordia.

L'opera del Cafasso nelle prigioni di Torino

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