Icona della Categoria "Urbani"Piazza Sarzano Genova

Piazza Sarzano

Lo spazio pubblico più grande della città antica, posto al bordo delle mura medioevali e punto di snodo dei percorsi della collina di Castello

Uno slargo tra mura e conventi formatosi sin del XII secolo sulla sommità del centro di allora. Rimane uno dei luoghi più identitari del centro storico, una sorta di proscenio teatrale che ha per quinte il convento di S.Agostino, il montare del Castello (oggi facoltà di Architettura) e la facciata barocca di S. Salvatore, dove si entra in scena salendo da S.Donato o scendendo dal ponte di Carignano, oltre che da Ravecca, l'antica via parallela alle mura sino alla Porta Soprana.

Informazioni a cura di:
Isabella Rizzitano (2019-2024)

Coordinate geografiche:
44.4042° 8.9313°

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Indirizzo:
piazza sarzano

Tag:
#medioevo, #acqua, #archeologia, #terme, #mura.

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Materiale di documentazione / La futura facoltà di Architettura

Nell'immagine, il profilo di un palazzo che sarebbe diventato poi della facoltà e che affaccia su piazza Sarzano.

Nell'immagine (Google Maps) sono evidenti sia la dimensione dello spazio pubblico (ottenuta solo nel 900 con bombardamenti e sventramenti), sia la posizione al bordo della città antica, lungo le mura a sud di Porta Soprana.

Nelle immagini, riprese dallo stesso punto (Carignano) con obiettivi diversi a 150 anni di distanza, si vede come il vuoto della piazza sia avviluppato da edifici in parte a picco sulla scogliera (ora via della Marina).

Contesto / Chiese e conventi

La mappa (Foppiani, 1854), mostra la densità delle chiese aperte (in nero 54 - S.Silvestro, 55-S.Donato, 56 - S,Croce, 57-S.Antonio, e il complesso di S.Agostino, 58- S.Salvatore) e, in grigio, il complesso di S.Agostino, sconsacrato dal 1798 )

Sulla mappa di Brusco (1766) in rosso il percorso della processione e con le stelline gli oratori sede delle Casacce del quartiere, il più ricco di Congregazioni della città, con una dozzina di sedi che si aggiungono ad altrettante chiese

Nella foto, anni '50 del 1900, i banchi dei "bezagnini" si addensano nell'area più vicina a Ravecca, asse commerciale del quartiere (dove oggi è stata costruita l'ala protettiva permanente).

La stampina del 1730 mostra la capacità nobilitante del grande convento di S.Agostino, che da solo qualifica l'intero spazio pubblico. Allo stesso modo il degrado e le distruzioni del dopoguerra hanno impedito per decenni alla piazza di riqualificarsi.

Miniatura francese di torneo cavalleresco, XIV sec., dove si capisce la scelta del luogo di bordo della città, che consente al pubblico di stare in posizione sicura, similmente a ciò che poteva accadere in Sarzano.

Piazza Sarzano intorno al 1930

Luoghi / Chiese come case

Il particolare della mappa, del XVII secolo, evidenzia la stretta relazione tra chiesa, oratorio e mura del Barbarossa, a strapiombo sulla via delle Grazie e sul mare.

Nella cartolina, del 1930 circa, risalta la pesantezza della decorazione di facciata, che in una guida dell'epoca (Casalis) viene descritta sarcasticamente: " … fu dipinta al di fuori come l'interno d'una bottega da parrucchiere"

Nella foto, degli anni 70, la suggestiva serie di archi e di rosoni rimasti in piedi, in attesa del restauro

Storia / Giano e Genova

La cartolina di fine 1800 mostra il Seno di Giano, (oggi occupato dal Molo Giano) attracco del dio fondatore di Genova (indicato in blu). In rosso la posizione della Piazza Sarzano

Nell'immagine (Google Maps) è evidenziato in rosso il tracciato delle mura carolinge (X secolo) e in giallo quello delle mura "del Barbarossa"

Nella tavola di Grassi che riproduce la città prima del 1500, Sarzano brilla come unico spazio libero, che incornicia la facciata della chiesa di S.Salvatore.

Nella foto aerea del 1943, si leggono bene le case scoperchiate e distrutte, soprattutto intorno alla Piazza, in basso a sinistra.

Nella foto, del 1943, dominano i cumuli di macerie, che riducono la piazza a uno stretto sentiero dove si passa in fila indiana.

Particolari / Le cisterne e il pozzo

Nell'immagine, il disegno non datato della cisterna e delle sue diramazioni

Una cisterna sta sotto il pozzo di Giano e l'altra vicino alla chiesa di S.Salvatore (dove era situato il pozzo anticamente)

Sulla sommità della cupoletta del pozzo si trova il busto di Giano Bifronte, che porta a citare il pozzo come tempio dedicato al dio bifronte. In realtà quella che vediamo oggi è una copia tratta dall'originale realizzato dagli scalpellini della famiglia Della Porta in epoca rinascimentale. La scultura adornava una fontana vicino a Palazzo Ducale, poi in via del Campo e quindi non è stata pensata per sottolineare la connessione tra Sarzano e Giano, che probabilmente nasce senza prove scie...

Particolari / Far corde per le navi

Una delle tavole dell'Encyclopédie (1755 circa) che spiegano lil lavoro complesso per realizzare i cordami, competenza e fabbrica necessaria in ogni porto antico.

Particolari / La chiesa nella casa

La pavimentazione della chiesa di S.Croce, mantenuta in evidenza nel locale a piano terreno di Piazza S. Croce

Particolari / Lo scalino inciso

L'immagine mostra lo scalino di reimpiego sul quale è possibile leggere "Excelsior" posato al contrario.

La foto di metà 900 (archivio Bruzzone), mostra la storica latteria all'angolo tra stradone Sant'Agostino e piazza Sarzano, polo del tempolibero della piazza sopravissuta ai bombardamenti e alle crisi

Particolari / I materassai in piazza

Nella bella foto degli anni 30 i materassai che si ritrovavano davanti a S.Salvatore a primavera, per cardare la lana e rifare fodere e cuscini.

Racconti / Uno spazio poetico

Dino Campana

Un frame del film "Che Tempi!", per la regia di Giorgio Bianchi con Gilberto Govi e, tra gli altri, Alberto Sordi, del 1947. Sullo sfondo i palazzi della piazza bombardati durante la Seconda Guerra Mondiale

Approfondimenti

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