Icona della Categoria "Sec.XVII"La Real Certosa di Collegno-Ex ospedale psichiatrico Collegno

 

Il Regio manicomio di Torino fu spostato dalla capitale a Collegno nel 1855 per motivi di salute pubblica. Il complesso conventuale certosino diventa dunque la sede del più grande ospedale psichiatrico dell'Italia ottocentesca.

Informazioni a cura di:
Angela Comba, Martina Savi, Corso Architettura I (2019-2024)

Coordinate geografiche:
45.0829° 7.5752°

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Indirizzo:
Viale Martiri XXX Aprile, 30, 10093 Collegno TO

Tag:
#corso-architettura-i.

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Contesto / Il disegno urbano

L'ospedale psichiatrico di Collegno è collocato su un esistente complesso edificato che ha origine nella prima metà del Seicento. E' un progetto urbano, comprende parte del territorio e rimodella le sue altimetrie. I padiglioni vengono edificati a forma di 'pettine': questo modo consente la divisione dei malati ma allo stesso tempo la possibilità di collegamento tramite i portici.

R. Miglio, Nel cuore di Collegno: storia di una certosa, Grugliasco, Informa, 2000.

R. Miglio, Nel cuore di Collegno: storia di una certosa, Grugliasco, Informa, 2000. L. Lajolo, M. Tornabene (a cura di), Memorie del manicomio: l’ospedale psichiatrico di Collegno a trent’anni dalla 180, Boves, Araba Fenice, 2008.

Primo nucleo 1645 e secondo nucleo 1690. Marina Palitto, tesi 'rifunzionalizzazione della certosa di Collegno', rel. arch. Bricarello, 2001.

Fasi di ricostruzione della Certosa; Marina Palitto, tesi 'rifunzionalizzazione della certosa di Collegno', rel. arch. Bricarello, 2001.

R. Miglio, Nel cuore di Collegno: storia di una certosa, Grugliasco, Informa, 2000.

Terzo nucleo e quarto nucleo 1736; Marina Palitto, tesi 'rifunzionalizzazione della certosa di Collegno', rel. arch. Bricarello, 2001.

R. Miglio, Nel cuore di Collegno: storia di una certosa, Grugliasco, Informa, 2000. L. Lajolo, M. Tornabene (a cura di), Memorie del manicomio: l’ospedale psichiatrico di Collegno a trent’anni dalla 180, Boves, Araba Fenice, 2008.

Mappa del 1854, Barnaba Panizza Marina Palitto, tesi 'rifunzionalizzazione della certosa di Collegno', rel. arch. Bricarello, 2001.

R. Miglio, Nel cuore di Collegno: storia di una certosa, Grugliasco, Informa, 2000.

Lavanderia; R. Miglio, Nel cuore di Collegno: storia di una certosa, Grugliasco, Informa, 2000.

Il primo ad occuparsi della Certosa di Collegno fu ingegnere e conte Maurizio Valperga, che operò a Torino in concomitanza di Vitozzi e Castellamonte. Valperga fu incarico di redigere il primo disegno dell’impianto monastico di cui non è rimasta alcuna traccia. L’unica testimonianza che rimane è l’incisione nel Theatrum Sabaudiae che però lasciano spazio all’immaginazione dell’autore.

A. Besso-Marcheis, “Recupero prudente e sostenibilità. Il caso della Certosa Reale di Collegno”, Franco Angeli, Milano 2014

Chiesa sotterranea; R. Miglio, Nel cuore di Collegno: storia di una certosa, Grugliasco, Informa, 2000.

Intervento di Filippo Juvarra 1725-1736; Marina Palitto, tesi 'rifunzionalizzazione della certosa di Collegno', rel. arch. Bricarello, 2001.

A. Besso-Marcheis, “Recupero prudente e sostenibilità. Il caso della Certosa Reale di Collegno”, Franco Angeli, Milano 2014

Eventi / Oltre l'ospedale

L. Lajolo M. Tornabene (a cura di), Memorie del manicomio. L’ospedale psichiatrico di Collegno a trent’anni dalla 180, Araba fenice, 2008.

Abbattimento delle mure di cinta; L. Soiasoia, Il teatro della memoria, Torino, Einaudi, 1981.

Particolari / Lo smemorato di Collegno

L. Lajolo, M. Tornabene (a cura di), Memorie del manicomio: l’ospedale psichiatrico di Collegno a trent’anni dalla 180, Boves, Araba Fenice, 2008.

La fuga di Socrate: (Rodolfi Film, 1923) Regia: Guido Brignone

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