Il cosiddetto "Ghetto grande"

Gli ingressi dell'isolato erano controllati da grossi cancelli in ferro, le cui serrature, rigorosamente solo esterne, si chiudevano al crepuscolo. Il ghetto aveva due ingressi principali, uno sulla contrada S.Filippo (oggi via Maria Vittoria) ed uno su via Bogino. Dal primo cancello si entrava direttamente nella «Cort Granda» il più ampio dei cortili, sede del rito italiano e centro della vita della comunità. Questo comunicava attraverso i cosiddetti Portici Oscuri con il «Cortile della Vite» luogo della sinagoga spagnola. Procedendo si arrivava a quello «dei Preti». Salendo le scale si raggiungeva il «Cortile della Trassa».

Portone dell'ex Ghetto ebraico in via Maria Vittoria 25. Non si tratta del cancello originario, ma di altro del periodo ottocentesco, probabilmente posto a seguito della ristrutturazione dell'isolato.

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