La città si raccomandava alla Consolata per la propria salvezza e come ex voto venivano posti, nei punti di maggiore importanza della città, alcuni piloncini recanti l'effigie della Vergine e la data memoranda: 1706. La posizione geografica sfavorevole del santuario, a ridosso delle mura di cinta della città, rendeva il santuario particolarmente vulnerabile ai pesanti bombardamenti dell'assedio di Torino del 1706 ma, malgrado le cannonate, rimaneva in gran parte intatto.
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