La conversione di Rousseau

Di fronte all'Inquisizione di Torino fu giudicato anche Jean Jacques Rousseau. Nel 1728, sedicenne, lascia la natale Ginevra e la famiglia e si rifugia ad Annecy, sotto la protezione di Françoise-Louise de Warens, protestante convertita che lo invia nella capitale del Regno, Torino, per convertirsi alla fede cattolica. L'Ospizio dei catecumeni di via Porta Palatina, a fianco della chiesa dello Spirito Santo lo accoglie il 12 aprile dove viene registrato come “Rosso, Gio Giacomo, di Geneva, calvinista”. Bastarono solo 9 giorni: il 23 aprile si tenne la solenne cerimonia in cui abiurò il calvinismo per il cattolicesimo.

E' lo stesso filosofo svizzero a raccontare nelle Confessioni il suo soggiorno torinese

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