La peste a Torino

Durante la peste del 1630, quella resa celebre dai Promessi Sposi, la famiglia Ducale e i nobili avevano abbandonato la città per salvarsi. A garantire l'autorità e a soccorrere i contagiati, erano rimasti il sindaco Gian Francesco Bellezia e Gianfrancesco Fiochetto medico di corte insieme ai frati e preti dei vari Ordini religiosi attivi nelle strade e nei lazzaretti. Nella facciata di S.Domenico fu praticata un'apertura, per permettere alla gente di assistere alla Messa, senza entrare in chiesa e ridurre il rischio di contagio.

Il trattato sulla peste del medico di corte Fiochetto conteneva indicazioni sanitarie e di igiene che anticiparono i tempi e furono utilizzate in caso di pestilenza anche nei secoli successivi.

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