Entrare nella chiesa oggi, dopo il restauro che l'ha riportata alla nettezza delle forme romaniche, è come aprire una finestra temporale di un paio di secoli: l'assenza di luci elettriche, la scatola nera delle pareti, le poche, potenti, opere d'arte. Ma l'effetto diventa vera emozione se si ha la fortuna di soffermarsi per ascoltare l'organo che dal XVIII secolo riempie la piccola chiesa e che è stato ancora migliorato con il restauro del 2011.
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