L'ospedale quattrocentesco, divenuto negli anni Trenta casa di riposo, custodisce il "Figliol Prodigo", capolavoro di Arturo Martini.
Il restauro dell'antico ospedale veniva promosso e finanziato da Arturo Ottolenghi negli anni trenta del Novecento. Il progetto era affidato all'architetto Marcello Piacentini. Sempre per volontà del mecenate, venivano interpellati artigiani e artisti e collocate opere d'arte all'interno della struttura. La più celebre è la scultura chiamata "Il figliol prodigo", di Arturo Martini.
Informazioni a cura di:
milli paglieri (2021-2025)
Coordinate geografiche:
44.6735° 8.4705°
Indirizzo:
via Giuseppe Verdi 2Tag:
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In una carta del Touring club del 1961, il Ricovero Ottolenghi di fianco al Duomo
Una vecchia cartolina. Il Ricovero sembra appena restaurato.
Alla scelta illuminata di affidare i lavori all'architetto Piacentini era seguita quella di interpellare alcuni artigiani tra i più apprezzati del tempo. Fausto Saccorotti, stimato decoratore e progettista di mobili, per il “Ricovero” ha progettato i tavoli da pranzo con le gambe rivestite di rame e, per il dormitorio delle suore, gli eleganti arredi, di suggestiva sobrietà francescana, ispirati ai canoni estetici della secessione austriaca e del razionalismo tedesco; di Emilio Demetz, artist...
Il ricovero ristrutturato e completato da opere di artisti del tempo veniva equipaggiato con le migliori attrezzature sul mercato: l'impianto elettrico Siemens, le lampade di Venini, le batterie da cucina in nichel Krupp, le porcellane da tavola Richers Ginori... All’atto dell’entrata gli ospiti ricevevano in consegna un completo servizio di posateria individuale in argento massiccio! Nella distribuzione dei locali invece si evidenziava qualche disparità di trattamento tra i ricoverati: gli ...
Sopra il portale d'ingresso al Ricovero la Madonna col bambino di Herta von Wedekind
La statua del Figliol prodigo nel cortile del Ricovero.
Arturo Ottolenghi in una foto d'epoca ammira il suo Figliol prodigo