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Il magnifico gruppo scultoreo di Arturo Martini viene collocato nel cortile dello stabile di proprietà della fondazione caritativa, quasi a voler riassumere in quell'abbraccio tra padre e figlio, lo spirito di solidarietà dell'ospizio, intitolato al filantropo e membro di una delle più importanti famiglie ebraiche di Acqui. Arturo ed Herta Ottolenghi avevano commissionato altre sculture ad Arturo Martini per Monterosso, purtroppo disperse nel 1985 durante la vendita all'asta. Fortunatamente il bronzeo Figliol prodigo è ancora nel luogo che faceva dire al suo autore: «Qui insieme a tanti vecchi lavoratori che hanno buttato la vita senza preoccuparsi del guadagno, ha finalmente trovato pace dopo il lungo peregrinare col doloroso vecchio padre il mio “Figliol prodigo”».