Una delle più estese riserve naturali del Piemonte, custode di rarità naturali e di una storia millenaria.
Il parco, formato da 85 km² di territorio montuoso, dispone di una ricca fauna e flora che gode di speciale protezione ambientale. Nella zona sono stati tracciati numerosi percorsi escursionistici, molti dei quali costeggiano i laghi artificiali e i torrenti che segnano il parco. Non mancano inoltre attività culturali, quali musei e eventi cinematografici.
Informazioni a cura di:
Lucrezia Cusato, Setareh Pedone (2019-2025)
Coordinate geografiche:
44.6508° 8.7939°
Evidenziato in rosso, il confine ligure lambisce il Parco, il cui clima unico è frutto dell’incontro tra le correnti marine e quelle sospinte dalle montagne.
La chiesa dedicata a Nostra Signora di Caravaggio collocata sulla vetta del Monte Tobbio (vedi POI).
Un tratto del Gorzente serrato dalla diga artificiale della Lavagnina (vedi POI).
La Tavola bronzea di Polcevera, all’interno della quale è ricordato l’insediamento di Marcarolo sin dal II secolo a.C.
La Cascina Salera odierna, ultima testimonianza di un’antica tradizione commerciale.
Particolare di un dipinto di Cristoforo de' Grassi del 1481, conservato al Civico Museo Navale di Pegli, che raffigura il porto di Genova con la sua flotta navale.
Un video realizzato dalla Città Metropolitana di Genova mostra le principali tappe del percorso che ha portato alla costituzione dei laghi del Gorzente.
Un’immagine dell’arrivo delle salme dei caduti a Serravalle Scrivia, 10/06/1945 (vedi POI Sacrario della Benedicta).
Un’immagine odierna del parco mostra il suo paesaggio lunare, pressoché deserto, ad eccezione di una trentina di abitanti (chiamati “Cabané”) residenti a Capanne di Marcarolo.
Le rovine del monastero della Benedicta (vedi POI) come si presentano oggi.
“The climate limbo”, documentario di Elena Brunello sulle migrazioni e sui mutamenti climatici, è stato proiettato l'11 agosto 2019 in occasione della kermesse cinematografica.
La Drosera Rotundifolia e i suoi appiccicosi “peli porporini”, pronti a catturare una preda.
Un biancone vola con la sua preda nel becco: probabilmente, una malcapitata vipera.
Una delle specie che è possibile incontrare nel territorio del Parco: l'Orchis Laxiflora, un'orchidea selvatica.
Una delle specie che è possibile incontrare nel territorio del Parco: l'Epipactis Palustris, una piccola pianta erbacea perenne della famiglia delle orchidee.
Una delle specie che è possibile incontrare nel territorio del Parco: il tulipano selvatico.
Uno scatto immortala i boschi del parco nel mese di ottobre, quando il foliage inizia a rivelare le sue sfumature.
Una delle sale del Museo del lavoro contadino: si possono notare gli strumenti di lavoro esposti e alcuni dipinti, volti a raccontare il mestiere più diffuso nella zona (vedi POI).
L’esterno dell’ecomuseo Cascina Moglioni (vedi POI), inserito nella natura del parco.