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Castelluccio di Norcia

Il tetto dei Sibillini

Piccolo borgo di un centinaio di residenti, noto come uno dei centri abitati più elevati dell'Appennino (1452m s.l.m.).

Informazioni a cura di:
Fondazione Landscapefor (2015-2024)

Coordinate geografiche:
42.776986° 13.152397°

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Contesto / Vista panoramica

Uno dei luoghi simbolo dell’Appennino, dove sono intatte le relazioni tra il borgo fortificato e le piane coltivate percorse dalle greggi e incorniciate dalle pendici verdeggianti del Monte Vettore.

Contesto / Le piane

Le piane, fondo di antico lago oggi scomparso, costituiscono il più vasto bacino chiuso d’Italia (Kmq 80).

Terre di pastorizia, frutto di disboscamenti medioevali ma già frequentate in età romana. Il borgo nasce come presidio militare di una zona pregiata contesa tra umbri e marchigiani.

Considerando la sua posizione, qui si trovava un Castello costruito a controllo delle vie che mettevano in comunicazione la Valle del Tronto con quella del Nera ed a protezione dei confini e dei pascoli comunali, viste soprattutto le mire espansionistiche dei vicini paesi marchigiani. Nell'antichità i Castelli erano quegli agglomerati che sorgevano in punti strategici del territorio e che servivano a difendere i confini dell'antico comune. Le prime testimonianze scritte risalgono al XIII s...

Della fortificazione cinquecentesca rimane un portale, e pochi tratti delle mura, oltre si accede alla piazzetta della chiesa di S. Maria Assunta, cinquecentesca.

Pian Perduto: luogo di battaglia (1522), vinta dai Vissani contro i Norcini. Un poemetto storico che celebra la battaglia descrive il sito.

Ed erano proprio i lenti rintocchi della campana su cui erano incise le profetiche parole “Annuncio le feste. Piango i defunti. Dissipo i venti. Spezzo le folgori” a scandire il passare dei giorni ed il susseguirsi delle stagioni per i Senàri.

Particolari / L'inghiottitoio

L’ “Inghiottitoio”, chiamato localmente "Merga", è una suggestiva depressione rocciosa, un buco imbutiforme che ingoia le acque del Fosso dei Mergani riportandole in profondità nel terreno.

Dopo la fioritura, dalla metà di giugno, il ritorno delle mandrie e dei greggi, che si muoveranno a settembre.

Particolari / Pian grande d'inverno

“Il luogo più simile al Tibet che esista in Europa”, così Fosco Maraini, il grande etnografo ed esploratore italiano, definì l’Altopiano di Castelluccio negli anni ’30, ed oggi possiamo ancora osservare lo stesso paesaggio intatto.

Se in estate “il Piano Grande rassembra un giardino e il Castello un'isola in un mare di erba...”, d’inverno Castelluccio ha fama di essere un luogo desolato e assediato dalla neve, tanto che lo Stato Pontificio interdisse il transito di questi luoghi da

Particolari / Lo Stagno Rosso

Il Pian Perduto è formato da numerose depressioni e doline che, nella stagione di scioglimento delle nevi, si trasformano in piccoli laghetti; questi, con il procedere dell'estate, si seccano completamente.

Particolari / La lénta

Chiamata dagli abitanti di Castelluccio "Lénta", è il prodotto rappresentativo del paese per eccellenza. L'uso di questo legume è antichissimo come dimostra il ritrovamento di semi in tombe neolitiche datate 3000 A.C.

Particolari / La fioritura

L'Altopiano di Castelluccio è teatro della “Fioritura”, fenomeno dovuto, appunto, alla fioritura contemporanea di decine di specie floreali diverse che danno luogo a un tappeto multicolore che ricopre tutta la valle (Festa della Fiorita).

Particolari / Le escursioni termiche

A Castelluccio le montagne circondano il bacino come i bordi di un immenso catino: con l’alta pressione, l’aria immobile e la neve, il bacino di Castelluccio è diventato una lente piano-convessa di aria freddissima.

Particolari / La fiorita

Particolari / La strada delle fate

Fin dall’antichità il fascino di questi luoghi e dei Monti Sibillini in generale, sono stati scenari che hanno scaturito leggende e fantasie.

La X Festa della Montagna (1961) si tenne a Castelluccio Norcia per volontà del Ministero dell’Agricoltura e Foreste, di cui Mariano Rumor era ministro. La parte più significativa della festa, organizzata dal Corpo Forestale dello Stato, si tenne a Pino G

“D’inverno, Castelluccio è un’isola incantata che sembra fluttuare per magia sopra un immenso mare di neve e ghiaccio”, racconta Rino Polito, noto acquerellista e paesaggista di Norcia.

Racconti / La festa della Cona

La festa “della cona” commemora la battaglia la prima domenica di luglio, presso la chiesetta dell’icona della Madonna che si trova al valico.

Da oltre 25 anni, Castelluccio di Norcia è sede di una scuola nazionale di volo libero in un panorama stupendo.

Durante la X Edizione della festa della Montagna, in onore del centenario dell'Unità d'Italia, si disegna il profilo della penisola sulle pendici della montagna.

L'Italia "disegnata" con le conifere per la X edizione della festa della montagna nel 1961, come appare oggi

Da oltre 25 anni, Castelluccio di Norcia è sede di una scuola nazionale di volo libero in un panorama stupendo.

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