Via di Ravecca Genova

Una delle strade identitarie del centro storico che meglio conserva il sapore tradizionale dei commerci e dei traffici quotidiani.

Una delle strade del tridente che si diparte da Porta Soprana e la connette a Sarzano e al sestriere di Castello: il profondo popolare della città più antica. La vicinanza dell’Università e degli uffici della nuova via Madre di Dio ha stimolato un rinnovo dell’offerta commerciale e di ristorazione, che ha però conservato un certo tono tradizionale riconoscibile.

Informazioni a cura di:
Isabella Rizzitano, Staff Landscapefor (2020-2024)

Coordinate geografiche:
44.4049° 8.9335°

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Indirizzo:
piazza della nunziata

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Contesto / Una strada a ridosso delle mura

Situata nella parte sud orientale del Centro Storico, Via Ravecca collega il piano di Sant'Andrea, sede delle Torri di Porta Soprana, e Piazza Sarzano.

Una strada a ridosso delle mura @ Via di Ravecca

Storia / Una zona popolosa

Via Ravecca risulta essere inclusa nella cinta muraria difensiva ampliata nell'850 a causa delle numerose incursioni dei pirati saraceni e dai normanni. Nel tardo medioevo Via Ravecca è stata abitata da ceti relativamente agiati ma con il passare dei secoli, l'emigrazione dalle campagne ha trovato nella zona il suo naturale insediamento anche per l'infittirsi della densità edilizia.

Storia / I bombardamenti

Un'immagine senza data tratta dall'Archivio Chierici

Storia / Dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri

Via Ravecca negli anni '70

Dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri @ Via di Ravecca

Particolari / L'edicola di San Giovanni Battista

La statua del Giovanni Battista tra Vico Gattilusio e Via Ravecca

L'edicola di San Giovanni Battista @ Via di Ravecca

Particolari / I Cannoni delle Torri

Quel che rimane dei "cannoni" dell'acqua che qui avevano sbocco (Foto dell'autrice)

Racconti / La denominazione

Secondo lo storico Belgrano, via Ravecca deve il suo nome a Rua o Ruga Vecchia, che significa appunto strada vecchia. Nel periodo medievale questa denominazione stava ad indicare una statua maestra tra due ali di palazzi. Percorrendo la strada, è possibile imbattersi in quel che rimane degli antichi cannoni, le parti terminali degli acquedotti da cui sgorgava, appunto, l’acqua.