Icona della Categoria "Urbani"Corso San Maurizio Torino

Corso San Maurizio

Uno dei primi viali alberati della Torino ottocentesca

La città si amplia, in seguito all'abbattimento della cinta muraria in epoca napoleonica, e il il nuovo corso traccia un bordo, parallelo alle antiche mura, che divide la città vecchia dalla nuova. Per chi scende verso il Po è evidente: a destra i Giardini reali, la Mole antonelliana, Piazza Vittorio Veneto, a sinistra il Borgo Vanchiglia, quartiere operaio che si sviluppa secondo un disegno razionale ottocentesco.

Informazioni a cura di:
Caterina Gaspardo Moro, Giulietta De Luca, Omar Conte, Staff Landscapefor (2017-2024)

Coordinate geografiche:
45.0689° 7.6953°

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Da quest'immagine, in cui corso San Maurizio corre dritto andando ad incontrare corso Regina Margherita al suo termine, si possono notare: i Giardini Reali, la Mole Antonelliana, la casa Scaccabarozzi - comunemente detta "Fetta di polenta", casa Antonelli e l'Istituto Amedeo Avogadro. Edificato nel 1818 fu dedicato a San Maurizio, che si festeggia il 22 settembre ed è il protettore degli alpini e di tutto il Piemonte.

In questa cartolina del 1969 si possono notare alcune differenze con l'attuale corso, per esempio la forma dei lampioni e i mezzi pubblici verdi e bianchi. La viabilità, invece, è già piuttosto simile a quella odierna e sono presenti i platani tipici dei viali torinesi.

Un viale alberato che costeggia l'andamento delle mura seicentesche nella parte nord orientale della città. Ancora molto leggibile, sia per ia posizione, non ortogonale al resto del telaio degli isolati urbani, sia per la dimensione che ancora evidenzia la separazione tra la città antica e il quartiere ottocentesco.

Nel 1637 Castellamonte tracciò la cinta fortificata attorno a Torino con tanto di bastioni, all'epoca Corso San Maurizio e il quartiere Vanchiglia si trovavano al di fuori della cinta muraria.

Corso San Maurizio sorse nel 1818 ed inizialmente era il confine della città, fino a quando non cominciò a svilupparsi il quartiere Vanchiglia, che inizialmente era costituito da poche abitazioni

Storia / Bombardamenti

Il 9 dicembre 1942 Torino fu bombardata dall'aviazione inglese (RAF). Il bombardamento durò 80 minuti e a seguito di quest'ultimo si registrarono 73 vittime e 99 feriti. Nella zona di Corso San Maurizio i bombardamenti furono lievi, vennero usati rifugi come la cantina della Mole Antonelliana e la scuola Bengasi.

Nell'estate del 1800, durante l'età napoleonica, comiciò la demolizione delle mura, a causa del disarmo generale voluto da Napoleone stesso. Rimasero in piedi la cittadella ed alcuni bastioni tra cui Bastion Verde e quello di San Maurizio. Il primo cadde il 1891 compreso il torrione.

Corso San Maurizio fino al XIX secolo era posto al di fuori della cinta muraria. II 13 giugno 1800 Napoleone emanò un editto col quale ordinava l'abbattimento delle mura di Torino, salvando solo la cittadella e i bastioni Verde e San Maurizio. Nei decenni successivi corso San Maurizio rientrò nel progetto di circonvallazione della città.

Con i progetti di ampliamento della città, ad Est di corso San Maurizio comincia a svilupparsi il quartiere Vanchiglia. In breve tempo il corso venne chiuso su entrambi i fronti.

L'immagine dimostra la progressiva inclusione di corso San Maurizio nella città.

Immagine di Corso San Maurizio prima e dopo la messa a dimora dei platani

Dall'immagine si evince l'orientamento obliquo di corso San Maurizio, rispetto agli altri corsi principali della città, come corso Regina Margherita o corso Vittorio che dal fiume corrono dritti verso la montagna

Architettura / La Fetta di Polenta

In via Barolo 9 si trova Casa Scaccabarozzi, la “Fetta di Polenta” o “Casa di Luna”, lo strano edificio costruito da Alessandro Antonelli per una scommessa contro un vicino che non gli vendette il suo terreno. Uno dei terreni che Antonelli aveva già ottenuto si estendeva su una superficie decisamente limitata: 27 metri sul lato di via Barolo per 5 su quello di corso San Maurizio. Su questo triangolo l'architetto riuscì a realizzare una casa di sei piani. Il palazzo possedeva, per salire ai ...

Architettura / Palazzo Nuovo

Costruito in acciaio e vetro da un gruppo di architetti di cui faceva parte anche Guido Levi Montalcini. Ha l'ingresso principale in via San Ottavio 25. Dal 1968 ospita le facoltà universitarie di indirizzo umanistico. Usualmente viene chiamato Palazzo Nuovo.

Architettura / Palazzo Nuovo

Costruito in acciaio e vetro da un gruppo di architetti di cui faceva parte anche Guido Levi Montalcini. Ha l'ingresso principale in via San Ottavio 25. Dal 1968 ospita le facoltà universitarie di indirizzo umanistico. Usualmente viene chiamato Palazzo Nuovo.

Architettura / Palantonelli

Il palazzo del 1847, si trova in via Vanchiglia 8 angolo via Verdi. Una volta veniva chiamato "casino Birago di Vische". Essendo a pianta trapezoidale, viene chiamato "fetta di formaggio" in ricordo della fetta di polenta.

Architettura / Istituto Avogadro

L' IIS Avogadro, situato in corso San Maurizio 8, è una scuola secondaria fondata l' 11 Gennaio 1805. L' Avogadro presenta vari tipi di indirizzi di studi: -Liceo scientifico delle scienze applicate; -Meccanica, Meccatronica ed Energia; -Informatica e Telecomunicazioni; -Elettronica ed Elettrotecnica.

Negli anni furono fatte molteplici proposte di progetto per ampliare la città, molti dei quali non furono realizzati.

Il Piano di espansione del 1816, in un disegno di Lorenzo Lombardi che studia le piazze di porta e le edificazioni di bordo dopo la demolizione dei baluardi.

Particolari / Lo Zoo dei Savoia

Il 9 Gennaio muore Vittorio Emanuele II. Il 23 aprile 1878, il sindaco Luigi Ferraris comunicò la volontà del nuovo sovrano Umberto I, di donare lo zoo al Municipio. I torinesi però non accettarono il dono, in quanto troppo costoso e venne dunque smantellato nel 1886.

Particolari / Istituto Avogadro

L' IIS Avogadro, situato in corso San Maurizio 8, è una scuola secondaria fondata l' 11 Gennaio 1805. L' Avogadro presenta vari tipi di indirizzi di studi: -Liceo scientifico delle scienze applicate; -Meccanica, Meccatronica ed Energia; -Informatica e Telecomunicazioni; -Elettronica ed Elettrotecnica. Per approfondimenti vedi scheda di POI specifica

Particolari / Palazzo Nuovo

Costruito in acciaio e vetro da un gruppo di architetti di cui faceva parte anche Gino Levi Montalcini. Ha l'ingresso principale in via San Ottavio 25. Dal 1968 ospita le facoltà universitarie di indirizzo umanistico. Usualmente viene chiamato Palazzo Nuovo. Per approfondimenti vedi scheda di POI specifica

Particolari / Fetta di Polenta

In via Barolo 9 si trova Casa Scaccabarozzi, la “Fetta di Polenta” lo strano edificio costruito da Alessandro Antonelli. Su un triangolo di terra l'architetto riuscì a realizzare una casa di sei piani. Per approfondimenti vedi scheda di POI specifica

Particolari / Palantonelli

Il palazzo del 1847, si trova in via Vanchiglia 8 angolo via Verdi. Una volta veniva chiamato "casino Birago di Vische". Essendo a pianta trapezoidale, ora viene chiamato "fetta di formaggio" per metterlo in relazione con l'altro palazzo di Antonelli: la "fetta di polenta". Per approfondimenti vedi scheda di POI specifica

Particolari / Negli anni '60

Questa cartolina del 1969 mostra alcune piccole differenze di corso San Maurizio rispetto ad oggi, tra cui la forma dei lampioni e i mezzi pubblici verdi e bianchi. Da notare invece i platani tipici dei viali torinesi, che a differenza di oggi venivano messi a dimora di piccole dimensioni.

Particolari / Torri Rivella

Le Torri Rivella durante la costruzione e come appaiono al giorno d'oggi.

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