Icona della Categoria "Integrazione"Arsenale della Pace SERMIG Torino

Arsenale della Pace SERMIG

Da fabbrica di guerra a laboratorio di pace: il riuso di una parte dello storico Arsenale di Torino per ospitare i ragazzi in un centro di riabilitazione sociale noto in tutto il mondo

Il Sermig (servizio Missionario Giovani) ha trasformato dal 1983 l'arsenale bellico della città in luogo dove vengono promosse iniziative e progetti di pace, solidarietà e integrazione, che hanno diffusione anche in altri Paesi. Un proseguimento ideale dello spirito torinese dei Santi sociali, che tiene aperto un luogo che si autodefinisce un monastero metropolitano e una casa per i giovani.

E' una delle associazioni più impegnate sul fronte Emergenza Ucraina e ha attiva una rete di donazioni di alimenti, denaro e abiti.

Tel.+39.011.4368566 Tel.+39.334.6657274 Fax +39.011.5215571 Mail: sermig@sermig.org

Informazioni a cura di:
Caterina Gaspardo Moro, Maria Pia Valetto, Staff Landscapefor (2018-2024)

Coordinate geografiche:
45.0819° 7.6842°

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La zona vicino alla Dora in cui si collocò l'Arsenale

L'Arsenale ai primi del 1800 (dal Catasto napoleonico). E' un grande complesso disordinato di edifici, tra i quali manca l'attuale sede del Sermig, relizzata nel corso del 1800

Ex arsenale bellico della città di Torino, dal 1983 ospita il SerMiG (Servizio Missionario Giovani).

Il nuovo progetto della Polveriera del 1788

Nella mappa i danni dell'esplosione del 1852

I Torinesi si affidano alla Consolata per lo scampato pericolo

Alla Consolata, l'ex-voto di Paolo Sacchi per essere sopravvissuto

Storia / L'Arsenale nuovo

Sia durante la prima che durante la seconda guerra mondiale l'arsenale lavorò a pieno regime

La lapide a Francesco Pistamiglio, caduto nei combattimenti al Ponte Mosca presidiato dai Partigiani all'Arsenale.

Architettura / L'accesso monumentale

Il disegno di Castellazzi per l'ingresso del nuovo Arsenale e la pianta degli edifici nel loro complesso

Nel momento della massima espansione, all'inizio dell'Ottocento, gli edifici in questione occupavano un'area di quasi 52.400 m2. Per la produzione venivano utilizzati pesanti pistoni organizzati in serie di 6 o 12 unità ad ognuna delle quali era collegata una ruota idraulica. La polvere prodotta era destinata a usi sia militari sia civili.

Una riflessione impeccabile sulle contraddizioni della democrazia italiana e di una politica azzerata che non sa trovare soluzioni né per la sicurezza degli uni né per la disperazione degli altri, nutrendo e nutrendosi di paura e rabbia.

I reparti abbandonati dell'Arsenale

Nel video la trasformazione da fabbrica di guerra a laboratorio di pace

Nella ricostruzione dell'Arsenale, le strutture originarie assumono significati simbolici e di speranza

L'articolo di Stampa sera dedicato al Molleggiato

Il corpo centrale affidato al Sermig

Sono tra le immagini più famose del XX secolo quelle dell'attentato a Kennedy il 22 novembre 1963 a Dallas

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