Icona della Categoria "Storia"Rifugio antiaereo Torino

Rifugio antiaereo

Un luogo da scoprire assolutamente

Il rifugio è situato sotto piazza Risorgimento, dove tutt'ora vi è un parcheggio pubblico. Venne costruito alla fine del 1943, ma dopo la fine della seconda guerra mondiale venne chiuso. Solo nel lontano 2007, dopo vari recuperi e restauri, ritornò alla luce. Tutt'ora, è gestito dal Museo diffuso della Resistenza, con visite gratuite (ogni ultimo martedì del mese), guidate da volontari. Questa è un'occasione unica, per gente curiosa che è alla ricerca di misteri, storie e segreti di questo grande periodo storico.

Informazioni a cura di:
Leon Chieppa, Marco Cavassa, Samuel Scarlaccini, Classe 3A PON - Avogadro (2019-2024)

Coordinate geografiche:
45.0794° 7.6528°

Apri in AtlasFor

Indirizzo:
Piazza Risorgimento

Media presenti

Dall'autunno del 1942 iniziò il grande ciclo di bombardamenti su Torino che mise drammaticamente in evidenza la precarietà delle misure difensive della città e la scarsità di rifugi antiaerei adeguati. Ne è prova il fatto che oltre un anno dall'inizio della guerra si continuarono a scavare migliaia di metri lineari di trincee sul suolo cittadino allo scopo di difendere la popolazioni dalle incursioni nemiche, e solo nel dicembre del 1941 vennero demolite causa la loco completa inefficacia. ...

L'immagine evidenzia i danni causati dai bombardamenti tra il 1942 e il 1945

Architettura / Sistema architettonico

Il rifugio è stato realizzato in cemento armato con muri dello spessore di circa un metro. La sua struttura è composta da tre gallerie parallele larghe 4 metri e mezzo e lunghe 40, collegate tra di loro da otto passaggi e poste a una profondità di 12 metri sotto il suolo.

In questa immagine possiamo notare le norme minime di comportamento per poter garantire al meglio la sicurezza all'interno del rifugio. Tra queste direttive si legge: “Vietato fumare” e “Il pubblico è pregato di mantenere la calma e di ottimizzare tutti gli spazi nell'interno del ricovero al fine di consentire posto alle persone che susseguono.”

Particolari / L'allarme antiaereo

L'allarme veniva segnalato con un suono di 57 sirene a comando unico. In caso di mancanza di corrente elettrica si utulizzavano sirene azionate a mano o sirene mobili posizionate sulle motociclette della polizia urbana. La sempre più frequente mancanza dell'energia elettrica portò anche all'impiego delle campane per esortere i cittadini a recarsi il più presto possibile nel rifugio antiaereo più vicino e rimanervi fino al suono di cessato allarme.

Particolari / Dinamo bicicletta

Bicicletta modificata utilizzata come dinamo per l'illuminazione

Particolari / Interno del rifugio

Il rifugio, uno tra i più grandi per dimensioni e per capienza, poteva ospitare fino a 1150 persone, nonostante durante gli allarmi spesso vi si recassero il doppio dei civili. All'interno delle gallerie sono poste delle panche di legno lungo le pareti; nel primo modulo di ingresso si trovano i servizi igienici, collocati in un corridoio trasversale. L'illuminazione, in caso di emergenza veniva generata da una dinamo a pedali, azionata da una bicicletta collegata ad essa.

Nell'immagine è mostrato l'interno del rifugio, dove questo anziano ha passato la sua infanzia.

Carlo Chevallard (Torino, 1913-1974), dirigente di un'azienda metalmeccanica di medio-piccole dimensioni, impiegata nelle produzioni belliche durante la guerra. -13 Luglio 1943 [...] Torino stanotte ha subito una violentissima incursione, effettuata, sembra, da bombardieri americani: violentissima perchè equuivalente ad almeno tre o quattro delle pur già terribili incursioni d'inverno. Lo spettacolo di torino è il solito spettacolo di incubo dell'indomani delle incursioni: gente errante p...

Approfondimenti

Licenza

Condividi

Permalink: