La crisi del 1930

Ma è la crisi economica internazionale del 1929 che segna per la società torinese l'inizio di un travagliato periodo: molte nazioni pongono infatti limiti e restrizioni al commercio internazionale (aumenti delle tariffe doganali, divieti di importazioni, contingentamenti), il che significa per la Nebiolo una forte diminuzione del volume delle vendite non solo sul mercato italiano, ma soprattutto su quello estero (Spagna e Sud America in primis). Per risolvere questa situazione sfavorevole la direzione decide di attuare una politica di riduzione dei costi che prevede il taglio della manodopera in esubero nei paesi colpiti più gravemente dalla crisi e la diminuzione dell'orario di lavoro negli stabilimenti italiani (alcuni dei quali sono però chiusi). Nel 1934 il duro periodo della crisi sembra essere arrivato alla fine con la riapertura di nuove prospettive commerciali relative al materiale extra grafico. In realtà è un'illusione. Infatti le sanzioni economiche imposte contro l'Italia nel 1935 dalla Società delle Nazioni decretano "nella maggior parte dei governi stranieri il blocco delle importazioni delle merci italiane", causando una stagnazione degli affari sui mercati esteri e difficoltà su quelli italiani.

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