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Fabbrica di Nebiolo dagli anni '30

Era la fonderia caratteri più importante di Torino

Fondata nel 1880 per l'esercizio di una fonderia di caratteri tipografici, la Nebiolo diventa una delle maggiori industrie italiane, con tre grandi stabilimenti sul territorio cittadino: la Fabbrica Macchine in Borgo San Paolo, la Fonderia Caratteri e la Fonderia Ghisa in via Bologna. Fallisce nel 1993.

Informazioni a cura di:
Marco De Bernardi, Roberto Delfino, Simone Borga, Istituto Avogadro (2017-2024)

Coordinate geografiche:
45.0827° 7.6955°

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Indirizzo:
Via Bologna 47, Torino

Tag:
#regio-parco, #alternanza-scuola-lavoro.

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La fabbrica di Nebiolo vista dall'alto.

Il complesso industriale di Via Bologna fu costruito nel 1922 per ospitare la Fonderia caratteri della Nebiolo. Stabilimento all'avanguardia, considerato il più grande in Europa, è il primo a utilizzare l'energia elettrica per scaldare le macchine da fondere, a vantaggio dei processi produttivi e lavorativi. Il fabbricato viene bombardato nel novembre 1942 e gravemente danneggiato. La Fonderia è stata dismessa negli anni Settanta.

Storia / Il dopo '30

Nella foto,Mario Graziadi' Levi nel suo ufficio.

Manifesto su cui vi sono descritte le località di tutte le filiali della Nebiolo, le quali erano sparse quasi in tutta Italia. Vi è inoltre un elenco delle produzioni che si trovavano all'interno della fabbrica, per la fonderia caratteri si trovano Caratteri di testo e di fantasia, Fili d'ottone semplici ed ornati oppure vignette allegoriche e decorative. Per la Fabbrica di macchine,invece, vi sono: macchine tipografiche che sono descritte come di costruzione moderna e perfezionatissime.

Ma è la crisi economica internazionale del 1929 che segna per la società torinese l'inizio di un travagliato periodo: molte nazioni pongono infatti limiti e restrizioni al commercio internazionale (aumenti delle tariffe doganali, divieti di importazioni, contingentamenti), il che significa per la Nebiolo una forte diminuzione del volume delle vendite non solo sul mercato italiano, ma soprattutto su quello estero (Spagna e Sud America in primis). Per risolvere questa situazione sfavorevole la ...

Dal 1940, l'impresa, in virtù delle esigenze dettate dalla produzione bellica e incoraggiata anche dalla tipologia degli impianti e dalla professionalità delle maestranze, intensifica la produzione di macchine utensili (insieme alla costruzione di componenti per proiettili e per bombe a mano) riuscendo a chiudere l'attività con "utili netti di 4.065.081 Lire".

Il 1941 e il 1942 si inseriscono in questa scia positiva e fanno registrare una crescita di tutti i settori produttivi, da quello delle macchine utensili e delle fonderie ghisa, fino a quello delle lavorazioni grafiche (che fa registrare un aumento delle lavorazioni pubblicistiche ed editoriali).

Nel 1943 la tendenza torna però ad essere negativa causando una drastica diminuzione del fatturato. Una delle cause principali di questo andamento va sicuramente ricercata nei danni provocati dai bombardamenti alleati che colpiscono duramente gli stabilimenti tra il novembre-dicembre 1942 e il luglio-agosto del 1943, provocando ingenti danni agli impianti, ai macchinari e la distruzione quasi completa del magazzino generale.

Quarta e ultima pagina del trattato dove viene specificato che non ci sono stati lincenziamenti nonostante la crisi.

Questa mappa mostra i luoghi che sono stati bombardati durante la seconda guerra mondiale, tra di essi, vi era anche la fabbrica Nebiolo

Esempio dei danni che i bombardamenti provocavano alle fabbriche. Here's an example of the damages caused by bombing

Storia / Il Dopoguerra

Nell'immediato dopoguerra l'azienda rilancia la propria attività puntando in particolare sul mercato estero. Nel 1947 incorpora la Fast (Fabbrica Strumenti Tessili) di Rivoli; aumentando così il capitale sociale e le produzioni, rispetto al 1939.

A causa di una crisi economica iniziata nel 1950 la fabbrica adotta delle misure restrittive che provocano proteste e mobilitazioni operaie che però non impediscono il licenziamento di 980 dipendenti e 250 impiegati (1951). Fino al 1956 si susseguono pesanti tagli e licenziamenti negli stabilimenti di Rivoli, Collegno e Torino dovuti alla riorganizzazione aziendale attuata dall'IMI che di fatto controlla la società, avendo concesso un finanziamento alla Nebiolo.

Storia / Esempio macchina

Esempio di macchina da stampa tipografica costituita da un porta forma piano (carro) e un porta supporto cilindrico (cilindro).

Architettura / La fabbrica oggi

Fotografia dell'ingresso della fabbrica(oggi).

Architettura / Interno della fabbrica

Interno della fabbrica nebiolo, ormai abbandonata e svuotata

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