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I sette alti pilastri sul greto del fiume, ancora visibili oggi, sono collocati nel tratto terminale dell'acquedotto, proprio per la necessità di attraversare la valle della Bormida e l’alveo del fiume. La grandiosa costruzione in elevato, raccordata alla parte sotterranea del condotto, doveva essere costituita, in origine, da almeno una quarantina di piloni, attraverso i quali l’acquedotto faceva infine il suo ingresso monumentale nell’antico abitato di Aquae Statiellae.
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