Ruderi della Benedicta e Sacrario

Dalla Parrocchiale di Bosio, spostandosi verso il confine ligure, si raggiunge la Frazione montana del Comune, all’interno del Parco delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, ovvero le Capanne di Marcarolo: il tracciato si snoda entro un suggestivo scenario alpestre lungo l’itinerario europeo E/1, e rappresenta il tratto terminale di una pista che prende il via da Flensburg, sul Mare del Nord, e attraverso la Svizzera, la Lombardia e il Piemonte giunge a Pegli. Nell’ascesa appenninica, risale a mezza costa i tornanti del monte Brisco e del monte Lanzone, tocca il bric della Croce e il bric della Marca e prosegue, sempre in direzione sud, costeg- giando i dirupi tra l’alta destra orografica del Gorzente e le pendici del monte Tobbio. Nel 1642, passata in proprietà alla famiglia Spinola, la grangia venne trasformata in masseria con palazzina padronale e corte interna, come conferma una raffigurazione del l’insediamento eseguita nel XVIII secolo. La masseria venne distrutta dai nazifascisti durante un rastrellamento contro i reparti partigiani attestati nella zona, e i ruderi sono inclusi nell’area del sacrario che ricorda le vittime dell’eccidio. Nel territorio che dal monte Tobbio raggiunge le Capanne di Marcaroloe il genovesato erano affluiti, all’inizio della primavera del 1944, numerosi nuclei di giovani, inquadrati nella Terza Brigata Partigiana “Liguria”, che controllava il versante sud dell’area, e nella Brigata Partigiana Autonoma “Alessandria”, stanzia

Frazione montana le Capanne di Marcarolo, all’interno del Parco delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese

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