Tra il 1801 e il 1819, la gestione della Mandria di Chivasso viene affidata alla Società Pastorale che avvia la sperimentazione dell’allevamento delle pecore merinos per la produzione della lana. In seguito la proprietà torna sotto la gestione delle Regie Finanze Sabaude. Dal 1865 al 1883 la gestione del canale è affidata alla Società dei Canali demaniali dell’alto Piemonte. A partire dagli ultimi decenni del XIX secolo, il ruolo fondamentale del canale è confermato dallo sviluppo di innumerevoli attività come il setificio di Agliè, la fabbrica Mazzonis, lo stabilimento Pagliero, la stamperia Blumer e la ditta tessile De Angeli Frua. Dal 1980 la Regione Piemonte ha acquisito la titolarità del Canale per poi affidarlo dal 2004 al Consorzio dei Canali di Caluso. Ancora presente e a stretto contatto con la bealera, l'archeologia industriale risulta meritevole di interventi di valorizzazione.