Icona della Categoria "1200-1300"Castello di Montalto Dora Montalto Dora

Castello di Montalto Dora

Un maniero lungo la via Francigena, a guardia della strada che da Ivrea conduce in Valle d'Aosta

Una fortezza situata in posizione strategica, di importanza militare, perché sulla via tra Ivrea e Aosta e anche religiosa perché sulla “Via Francigena”. La sua posizione, sulla via internazionale che collegava la Padania ai paesi d'oltralpe, è stata motivo nei secoli di numerosi assalti, con distruzioni e ricostruzioni: le sue torri e i suoi merli evocano ancora oggi le grandi gesta delle battaglie medievali. Il castello si trova nel territorio del sito di interesse comunitario denominato Laghi di Ivrea, designato come Zona Speciale di Conservazione, secondo la Direttiva della Commissione europea del 1992.

Informazioni a cura di:
milli paglieri, Staff Landscapefor (2021-2024)

Coordinate geografiche:
45.4979° 7.8705°

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Il castello, dal XII secolo svetta severo a 405 metri di quota sul monte Crovero e si rispecchia nel lago Pistono. Dal mastio, una massiccia torre quadrata, era possibile controllare la piana lacustre di Ivrea e la strada che conduce in Valle d'Aosta. Nel periodo medievale, il transito delle merci, in particolare delle macine in pietra prodotte nelle cave valdostane, era soggetto a esosi pedaggi, motivo di tante lotte per impossessarsi del castello di Montalto. La fortezza domina il tratto c...

Nella foto di Alinari del 1990-99 si nota la posizione dominante del castello e si riscontra anche l'interesse per le architetture medievali alla fine del secolo; interesse che viene manifestato in quegli anni dal restauro di d'Andrade.

Un particolare della carta del "Pedemontium et Monferratus", uno dei quaranta affreschi realizzati nel 1580 nella Galleria delle Carte Geografiche in Vaticano, per raffigurare le più importanti regioni. Nel Piemonte ormai sabaudo, compare Montalto.

Nella foto di Mario Gabinio del 1902, un gruppo di escursionisti in posa nel cortile del castello di Montalto. Sono gli anni del grande interesse per le architetture medievali dei castelli del Canavese e per gli interventi di Alfredo d'Andrade.

Delle sue strutture originarie, il castello conserva soltanto una torre e parte delle mura. Oggi si presenta con una pianta quadrata irregolare e una doppia cinta muraria: della prima cinta è rimasta solo qualche traccia; la seconda è alta circa 14 m per un perimetro di oltre 150 m. La merlatura è formata da 142 merli, il camminamento di ronda è lungo 160 metri. La grande torre domina la parte interna. Nel cortile si trova una costruzione bassa, presumibilmente il posto di guardia, e la cappe...

Nelle due immagini si può vedere la torre circolare prima e dopo l'intervento di restauro di d'Andrade e Nigra. I decori in cotto sembrano più ricchi nella torre restaurata, rispetto all'originale.

Architettura / I restauri novecenteschi

La storia recente del monumento, a partire dal secondo dopoguerra ha visto numerosi interventi: un primo ciclo di lavori intrapresi negli anni ’60 e durato circa venti anni, ha restituito all’edificio la sua completezza con interventi di recupero di parti rovinate. Nel 1983-84 è stata condotta una campagna di scavo che ha interessato le fondazioni della torre circolare e un ambiente quadrangolare, oltre al muro di cinta. Lo scavo ha restituito una considerevole quantità di materiali protosto...

Il Castello, grazie alla sua collocazione e all' atmosfera "medievale", è il luogo ideale per set fotografici e cinematografici. E' stato scelto, nel 2006, come location per una nuova edizione del popolare sceneggiato televisivo RAI, "La freccia nera", tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson, con la regia di Anton Giulio Majano. Alcune riprese sono state realizzate nel Castello Ducale di Aglié. Ma il luogo è ricordato soprattutto dagli amanti del noir, per le riprese del film "Dracula"...

Particolari / La villa settecentesca

Una cartolina degli anni'50, quando la villa era adibita a Monastero ed ospitava le suore benedettine cistercensi.

Particolari / La cappella del castello

Nell'interno della cappella diversi affreschi con storie di santi: a sinistra santa Margherita in preghiera con il drago; al centro santa Liberata, protettrice del parto e dei bambini, con i santi Gervasio e Protasio infanti; a destra santa Lucia.

Salvator Gotta era nato a Montalto Dora nel 1887, ma si era trasferito a Ivrea in giovane età, al seguito del padre, magistrato. Scrive il libro "Il castello di Montalto" nel 1958: è un omaggio che l'autore fa al suo paese natale e alla sua gente. Non è autobiografico, ma, attraverso la trasfigurazione artistica dei suoi personaggi principali, rappresenta vicende e realtà che lo scrittore ha vissuto nella sua prima giovinezza e mette in rilievo le caratteristiche degli "stagnini ambulanti" ...

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