Della precedente chiesa di Santa Marta si sa solamente che esisteva già nel 1595. Nel 1730 l’oratorio veniva dichiarato inagibile e si iniziava a progettare una nuova struttura, più grande della precedente. L’architetto locale Costanzo Michela si occupa del suo rifacimento e adotta forme che sintetizzano la lezione di Guarini e di Juvarra, ma anche quella del Borromini e di Vittone e risente di influssi dell’architettura barocca del nord Europa. Pur trattandosi di un’opera minore, l'edificio è stato attentamente studiato, proprio per la singolarità della sua architettura e lo straordinario legame con le forme internazionali del barocco..