Di Demetrio Festa, Veduta del palazzo del Senato. 1836, Torino, collezione privata. da Ada Peyrot, Vittorio Viale, Immagini di Torino nei secoli, Torino 1973
A seguito delle riforme istituzionali, nel 1720 Vittorio Amedeo II decide di destinare un nuovo lotto del recente ampliamento occidentale della città a sede del Senato e degli uffici della Camera dei Conti. Il Senato rappresentava il massimo grado di giurisdizione del regno sabaudo, mentre la Camera dei conti sovrintendeva le cause legate a questioni economiche e fiscali. Durante il regno di Carlo Emanuele II, una parte dell'isolato era già stata destinata ad ospitare le carceri, con un progetto di Amedeo di Castellamonte. Il nuovo progetto viene affidato a Filippo Juvarra, ma rimane incompiuto per molti anni. Il cantiere verrà riavviato in diverse fasi e il suo completamento avverrà solo nel 1862, quando verranno trasferite nella nuova sede, "Le nuove" anche le vecchie carceri.
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