da a cura di Politecnico di Torino, Forma Urbana ed Architettura nella Torino Barocca, 1968
Il progetto di De Vincenti è caratterizzato dalla grande unitarietà dell'impianto modulare di quadrati, di circa sei metri di lato, sui quali si impostano volte a crociera. La maglia quadrata si ripete lungo tutto il perimetro dell'edificio e si amplia in corrispondenza degli otto padiglioni, collocati agli angoli e in mezzeria delle quattro maniche, più elevati e leggermente sporgenti rispetto al filo di fabbrica. Scrive Cavallari Murat: "Bisogna criticamente immaginarlo come edificio pensile, senza le tramezzature posteriormente introdotte, che impediscono la vista trapassante dell'intero isolato, solamente pilastrato, con sotto i cannoni e le macchine della meravigliosa tecnica delle armi, conseguita in Piemonte ad emulazione delle coeve tecniche francesi, prussiane ed austriache."
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