Museum and UNESCO heritage, the Royal Palace is part of an exceptional monumental complex, which housed the government of the Kingdom
A complex of buildings built between the seventeenth and eighteenth century with a design that is at the same time simple and majestic. The Royal Palace creates a series of spaces that complete the central square of the city and ideally separated the king from the city in a simple and elegant way, still maintaining a functional and visual relation with the religious and civic buildings of the city (the Dome, the City Hall, the Senate).
Information curated by:
Giulietta De Luca, milli paglieri, Setareh Pedone, Staff Landscapefor (2015-2023)
Geographic coordinates:
45.0727° 7.6861°
Address:
Piazza Castello, TorinoTags:
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Nella foto (da Google maps) si evidenzia il tracciato delle mura romane
Nella foto (da Google maps) in azzurro il Palazzo Reale e gli altri edifici del Centro di comando reale, in rosso il Duomo, il Municipio, Palazzo Madama e Palazzo Carignano, sedi del Parlamento
Lo stralcio dalla veduta della città a volo d'uccello, del Theatrum Sabaudiae, evidenzia il tracciato delle mura romane ancora leggibile
Sullo stralcio del Theatrum Sabaudiae 1632: in giallo gli sviluppi sei-settecenteschi del complesso reale.
Nella famosa prospettiva a volo d'uccello del Theatrum Sabaudiae si legge bene l'impianto del Palazzo, ancora aperto verso i giardini e separato da essi con una galleria porticata,che sarà sopraelevata nel XVIII secolo, per far posto ai vari appartamenti
La facciata del Palazzo da un'incisione ottocentesca, che riporta la cancellata senza i due Dioscuri ma con un monumento equestre al centro della piazzetta reale.
La localizzazione sul bordo delle mura risulta con evidenza sino a metà 1800. Qui il "Palazzo Reale visto da fuori le mura cittadine." dipinto di Bernardo Bellotto, 1745
Nella foto la sala da ballo ridisegnata da Pelagio Pelagi nel 1834, prendendo "ispirazione" dall'architettura greca e dalle decorazioni pompeiane.
La Sala del Trono, tra le più sfarzose del palazzo, con decorazioni ed elementi dal XVII al XIX secolo.
Dalla sezione si vede la terza rampa appoggiata solo agli archi dei pianerottoli, che appare quindi come un arco nel vuoto, come la seconda rampa, sdoppiata in due scale ai lati, anch'esse apparentemente prive di appoggi.
Uno schizzo "alla Juvarra" della scala delle forbici.
Come per la Pinacoteca (la Galleria Sabauda), l'Accademia (Albertina) e l'Armeria, anche la Biblioteca viene avviata da Carlo Alberto procurando una sede prestigiosa. Si utilizzano i locali al piano terreno della manica est del Palazzo Reale, dove Pelagio Pelagi, incaricato dal Re di tutte le sistemazioni del "nuovo corso" culturale del Regno, allestisce una imponente boiserie di librerie a doppia altezza, interrotte solo dalle finestre.
Nel dipinto a olio conservato alla Galleria Sabauda, "Il giudizio di Paride", torneo in occasione delle nozze di del principe Vittorio Amedeo con Cristina di Francia, il 18 febbraio 1620. Sullo sfondo il Palazzo Vecchio ducale
Il disegno del 1643 di Maurizio Valperga con le colonne nella parte centrale, forse preferito dalla Madama Cristina, non passa. Si preferirà il progetto di Morello che pare quasi più adatto a una caserma che al Palazzo Ducale
Nel confronto tra le due parti di facciata, si notano alcune differenze tra la proposta di Valperga, a sinistra e quella di Morello, realizzata, più severa. Restano tuttavia alcune decorazioni in rilievo, poco appariscenti, ma interessanti.
Nel disegno del 1738, di Bernardo Vittone, una facciata del Palazzo che mantiene le bucature esistenti e le inserisce in una partitura di colonnati tra barocco e neoclassico. Il ridisegno si spinge sulle facciate laterali, con effetto stilistico ossessivo
Un appuntamento fisso dell’estate torinese: Cinema a Palazzo Reale. Durante i mesi estivi, il cortile del palazzo si trasforma in un cinema a cielo aperto con tanti film in programma.
Nella foto i pompieri domano l'incendio del palazzo, mentre altri stanno intervenendo sulla Cappella.
Nel 2006 gli allestimenti per le premiazioni delle Olimpiadi invernali avevano posto il Palco a ridosso della Piazzetta Reale: un effetto surreale.
Nell'incisione del Theatrum Sabaudiae (1682) si vede la divisione tra piazza e piazzetta, con il porticato del Morello e un alto padiglione, in occasione della prima ostensione della Sindone, allora appena arrivata a Torino.
Una galleria commissionata alla fine del Seicento per una splendida decorazione a Daniel Seyter. L'inserimento degli specchi, a imitazione di Versailles, è di Benedetto Alfieri, a metà Settecento. La Galleria è stata in parte trasformata in quadreria per volere di Carlo Alberto.
L'architetto di corte nel 1730 si divertiva anche a realizzare un gabinetto cinese, andando a Roma a comprare le lacche originali da inserire a parete, inserendo il tutto in un telaio splendido di cornici dorate. Completa il ricchissimo ambiente il soffitto affrescato da Beaumont, altro pittore alla moda dell'epoca.
Dove una trentina di commensali pranzano sotto gli enormi lampadari scintillanti
Il museo comprende le cucine reali, riorganizzate nel 1930 per soddisfare esigenze diverse sulla base delle diverse famiglie principesche che convivevano nel Palazzo
La foto sottolinea l'eleganza della cancellata, che riduce a un filtro luminoso quello che sino ad allora era stata una barriera. L'illuminazione esalta un effetto comunque ricercato sin dall'800: sulla cancellata erano istallati i primi lampioni a gas.
Nell'incisione, da una guida della fine del XIX secolo, l'inquadratura della Galleria dei cavalieri, da secoli l'immagine più famosa della raccolta
Nella foto, del 1957/58 una delle prime e rivoluzionarie "utilitarie", che oggi si chiamano "citycar": la 600 multipla.
Negli anni 70 e 80 del Novecento, Piazza Castello, completamente invasa dal traffico che attorniava Palazzo Madama, si appoggiava ad un "comodo parcheggio" al suo margine: una zona transennata, sicura e centrale.. la Piazzetta Reale.
La foto evidenzia l'allestimento della sala da tè, in linea con la sobrietà lussuosa di tutto il palazzo dall'esterno, mentre i piatti in vetrina annunciano gli ori e lo sfarzo dei piani superiori
Con un filmato del 1937, l'Istituto Luce ci porta in visita all'Armeria Reale, "tra possenti cavalli e pregiate armature".