Di Gerolamo Righettino da Ada Peyrot, Vittorio Viale, Immagini di Torino nei secoli, Torino 1973
Tra il 1536 e il 1540 i Francesi, che avevano occupato la città, costruiscono quattro bastioni a rinforzo delle torri angolari della cinta romana. Quello addossato all'angolo settentrionale verrà demolito nel 1723 nell'ambito del progetto di ingrandimento della città e delle sue fortificazioni. Nel corso dei lavori vengono recuperati numerosi marmi iscritti e decorati, probabilmente utilizzati per riparazioni o rinforzi delle murature antiche. La scoperta desta grande interesse, le iscrizioni vengono viste dallo storico ed erudito veronese Scipione Maffei in visita alla corte sabauda. Nel 1724 Vittorio Amedeo II affida proprio al Maffei l'incarico di allestire il primo nucleo del Museo di Antichità con le epigrafi rinvenute nella demolizione del bastione nord ed altre recuperate dalla Galleria di Carlo Emanuele I. La sede prescelta è il cortile dell'Università. Oggi parte di quei marmi è visibile al Museo di Antichità.
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