Un microfondale teatrale prima di Palladio
Il "pezzo" rinascimentale più pregiato della città, che imita gli antichi reperti romani ed è oggi un reperto isolato di una tenuta nobile (originariamente Cornaro, recentemente Benvenuti). Mantiene un ruolo di riferimento urbano importante ed è conosciuto da tutti, nonostante la modesta dimensione e la posizione ormai defilata rispetto al centro.
Informazioni a cura di:
Fondazione Landscapefor (2015-2025)
Coordinate geografiche:
45.231018° 11.655636°
Indirizzo:
Via Cappuccini, EstePOI correlati:
Dalla Mappa si evidenzia bene il ruolo dell'arco, fondalino di un importante allineamento che traversa tutta la città passando per la piazza del Duomo. Per ottenere questo risultato si è rinunciato al classico viale o scalinata in asse con la facciata della Villa: la scalinata si fa ma in asse con l'arco di Porta, mentre la villa rimane molto discosta e separata.
La foto, con la vista di chi esce dall'Arco del Falconetto, con la città ai suoi piedi, dà l'idea del senso del potere quieto della nobiltà veneziana nelle sue campagne.
Particolare del Dessegno della terra di Este, Lonigo 1566 Da notare che l'asse che porta al Duomo è confermato dal ponte sul canale Amonito (oggi via G. Negri), l'unico a servizio dei viaggiatori (l'altro dava direttamente sul Castello).
Le pareti della sala dello Zodiaco di Palazzo d'arco a Mantova, affrescate da Falconetto intorno al 1520
Il luogo è un paesaggio del cuore (segnalato al Fai), fotografato da ogni visitatore attento alle inquadrature romantiche, scelto in ogni stagione anche per l'assenza di gravi impatti visivi recenti.