Dopo la costruzione della cattedrale, nella zona si è insediato anche l'arcivescovo di Torino, costruendo il suo palazzo accanto alla chiesa (non oltre il 1517), donando alla zona un'importanza tutta nuova. Ma un evento che si rivelò decisivo per le trasformazioni seicentesche del duomo torinese, era la decisione di Emanuele Filiberto di Savoia di trasferire la Sacra Sindone da Chambéry a Torino nel 1578. Quando i Savoia a loro volta si trasferirono nella città, scelsero proprio quest'area, che si denotava come centro del nuovo potere. Il Re fece spostare la casa del vescovo per costruire il proprio palazzo accanto al duomo, simboleggiando il suo legame con la Chiesa e il dominio su Torino.
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