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Nei secoli XVII e XVIII la struttura subisce notevoli e progressivi ampliamenti: la creazione di un salone di rappresentanza, di uno scalone padronale e la ristrutturazione di una preesistente sala in stile rococò. All’interno del castello sono conservate alcune opere del pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo e di diversi artisti della Scuola del Moncalvo, inoltre, sono ben visibili due soffitti affrescati da Pietro Ivaldi “il Muto”, attivo anche nella parrocchia di Molare e nel vicino Santuario di Nostra Signora delle Rocche.
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