da Innocenzo Ratti, Le Regie Terme di Acqui, Milano 1844
Le sistemazioni albertine di Acqui saranno concluse tra il 1845 e il 1847 da un grandioso progetto: un nuovo stabilimento per accogliere e curare gli indigenti: la costruzione, affidata all’ingegnere Lorenzo Gianone, contraddistingue da quel momento la vocazione di Acqui rispetto agli altri centri termali. Sarà lo stesso Gianone a intitolare i disegni con "Edifizio per gli indigenti ammessi dalla Munificienza Sovrana all'uso gratuito dei bagni termali". L'edificio, intitolato a Carlo Alberto contiene cento posti, divisi in reparti femminili e maschili. Al piano terreno si trovano gli ambienti per le cure, al piano superiore i dormitori. Nel corpo centrale sono collocate le cucine e il refettorio. Vent'anni più tardi, lo stabilimento degli indigenti verrà sopraelevato di un piano.
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