Nel 1451 il Papa Niccolò V concesse al duca Ludovico di Savoia di scegliere a chi affidare i beni ecclesiastici non assegnati in Piemonte. Per sua scelta, il monastero di Santo Stefano fu assegnato ai biellesi Ferrero, che quindi mantennero per un secolo il titolo vescovile e del priorato.
Sotto il controllo dei Ferrero, l’abbazia cadde in rovina e quando la città fu presa dai francesi a metà Cinquecento fu distrutta per rafforzare le mura difensive di Ivrea lasciando intatto solo il campanile, come si vede dalla cartolina d’epoca.
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