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Torre Santo Stefano

Un campanile posto al margine delle mura, residuo di una abbazia e elemento di spicco per chi si avvicina alla città da sud e da est.

Work in progress. Il campanile romanico dell’abbazia di Santo Stefano, che viene distrutta dall’esercito francese alla metà del 1500., ....

Informazioni a cura di:
Alessandra Villa, Staff Landscapefor (2021-2024)

Coordinate geografiche:
45.4655° 7.8803°

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La Torre si affaccia sulla Dora ed è a breve distanza dal cimitero cittadino. Anticamente in quest’area si trovava la "petra mali consilii", una roccia attorno alla quale si tenevano le assemblee della città. Qui si trovava anche la “ante ecclesiam Sancti

La sua collocazione vicino alle mura cittadine rendeva il campanile un importante centro di controllo sul lato sud-est della città e anche un punto di riferimento per i fedeli, che potevano vederlo da grande distanza.

Sotto il controllo dei Ferrero, l’abbazia cadde in rovina e quando la città fu presa dai francesi a metà Cinquecento fu distrutta per rafforzare le mura difensive di Ivrea lasciando intatto solo il campanile, come si vede dalla cartolina d’epoca.

Con il progressivo decadere dell’Abbazia di Santo Stefano, il conte Carlo Francesco Baldassarre Perrone di San Martino acquistò i terreni un tempo di proprietà della Chiesa con l’intenzione di farne sede per nuovi progetti: ingrandì il giardino del Palazzo dei conti Perrone (oggi sede del tribunale) inglobando gli ex terreni ecclesiastici, e trasformò in granaio la struttura della chiesa superstite addossata al campanile.

I documenti di archivio che riguardano la storia dell’edificio rilevano che le cure riservate al campanile furono scarse, soprattutto tra il XVIII e il XIX secolo. Questo causò la rovina di alcune delle decorazioni a fregio esterne e della copertura del t

Architettura / Il romanico canavesano

La struttura architettonica della Torre di Santo Stefano ha come modello la torre campanaria dell'abbazia di Fruttuaria, poiché ai tempi della sua costruzione il monastero di Santo Stefano vi era legato direttamente.

Dalle fotografie risulta visibile la riduzione dei piani che passano da quattro metri di altezza per i primi tre piani, a tre metri e mezzo del quinto, per finire con due metri e settanta per gli ultimi due piani.

Come si vede dall’immagine ravvicinata della Torre, le decorazioni delle finestre e le lesene si alternano armonicamente per arricchire intera struttura.

La Torre di Santo Stefano nel Settecento appartenne per un certo periodo alla Camera dei Conti di Torino, la quale aveva incaricato come suo delegato a Ivrea il Conte e Senatore Beraudo di Pralormo. Il Conte stilò un elenco di riparazioni da svolgere alla Cattedrale a seguito dell’assedio francese e si trovò ad affrontare anche un altro problema. La Torre e l’Abbazia erano state utilizzate come caserma e come magazzino, con all’interno una sezione dedicata alla raccolta dei documenti della c...

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