La descrizione della storica dell'arte @ Ricovero Ottolenghi - Il figliol prodigo

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La descrizione della storica dell'arte

Nel marzo del 1929 la scultura fu esposta alla Permanente nella fusione in bronzo, e quindi si presume che questa sia stata ultimata nell’inverno precedente. Due anni più tardi, nell’ottobre 1931 Arturo Ottolenghi, un illuminato mecenate, acquista la scultura […] Punto centrale della nostra storia delle immagini, un capolavoro assoluto, nel quale il dialettico rapporto tradizione-modernità è raggiunto in un soffio, emozionalmente, nell’abbraccio bloccato a mezzo delle due figure, nella ieratica ed insieme umanissima staticità dei corpi, nelle pieghe del manto del padre in contrasto con la schiena nuda del figlio, in un crescendo emotivo, che nella tensione delle forme, nell’incrociarsi degli sguardi, diventa, come aveva detto lo stesso Martini nei Colloqui, pathos.» Claudia Gian Ferrari, Il Figliol prodigo di Arturo Martini, Milano, 1995.

La scultura è stata restaurata nel 2005

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