Di Irene Balzani
Nel ‘600 l’edificio sacro cambiò da pubblico a privato; il primo documento in assoluto, testimone di questo passaggio risale al 1610. Il proprietario di allora, con un atto notarile indicò il prezzo in 32 scudi all’acquirente che avrebbe dovuto costruirvi la sua abitazione insieme a quella degli altri eremiti. L’altra prova è l’attestazione di Monsignore Asinari che, nel 1652, in una visita pastorale descrive la chiesa; accanto all’edificio sacro vi erano infatti un fienile e una stalla con una camera sopra e successivamente fu aggiunta, addossata alla parete sud, una struttura con due vani.