Giardino dei Ripari Torino

A due passi dal lungo Po, nel centro storico, troviamo le tracce di quello che era il giardino dei Ripari, oggi suddiviso in tre aiuole.

l'Ingegnere E.Pecco, ridisegnò l'area, realizzando un quadrato leggermente rialzato rispetto al piano della strada con quattro ingressi caratterizzati da massicci cancelli e con un'ampia fontana centrale. Al suo interno sono collocati diversi monumenti tra cui quello di Cesare Balbo.

Questa aiuola, caratterizzata da svariati dislivelli, ci permette di osservare le irregolarità del terreno dovute all'abbattimento delle mura bastionate. Varie palazzine ottocentesche vi si affacciano, tra cui Palazzo Biscaretti. All'angolo con via Giolitti invece, troviamo la Chiesa di San Michele Arcangelo di rito greco-ortodosso.

La palazzina Baricalla, la chiesa di San Massimo e la casa Ponzio Vaglia di A.Antonelli, che si affacciano sulla piazza, rispecchiano in pieno le caratteristiche eclettiche del Borgo Nuovo. Nonostante le dimensioni ridotte questa rimane una delle piazzette più apprezzate dai torinesi.

All'inizio del XIX secolo, l'ingegnere G.Barone, progetta un giardino la dove un tempo vi erano mura e bastioni, mantenendo le modulazioni del territorio. Riscosse tuttavia poco successo, così il Consiglio Comunale, ne deliberò la modifica e venne quindi suddiviso in tre singole aiuole.

Progetto di G.Lombardi del 1825.

Progetto di Jules Béraud-Camillo Grand Didier, 1853