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16 _ BROLO DI CA’ LANDO   Dei possedimenti della nobile famiglia veneziana dei Lando a Padova si hanno notizie a partire dal 1473, mentre all’inizio del XVI sec. risultano acquistate da Marco Lando alcune proprietà, quasi subito vendute, a Lozzo e a Valbona. (*) Della casa e del brolo dei Lando a Este - documentati dal Lonigo nel 1566 e da due disegni del 1662 e del 1765 – ad oggi non si conosce la provenienza. Il palazzotto - ancora visibile appena superato il Ponte di San Francesco, all’angolo tra via Isidoro Alessi e via Olmo - in origine era certamente funzionale alla conduzione dell’ampio brolo, alla “peschiera” (che prelevava acqua dal “bochero” sul canale) e, con ogni probabilità, all’interscambio di merci trasportate via acqua e via terra (vedi la “beverara” destinata a dissetare gli animali da soma, presente sull’ansa del Bisatto all’Olmo). Il considerevole dislivello di quota, oggi ancora più marcato, tra la strada lungo l’argine e il muro a nord che conteneva il terreno del brolo e la “peschiera” era significativa già all’epoca, come riporta il perito Plauto Corradin indicando il muro di contenimento della “Schiapa possesa da Ca’ Lando” e come sembra di intravvedere nelle vedute del Franchini. Per tutto l’ottocento i catasti storici mostrano che la consistenza della proprietà, con pochi aggiustamenti degli annessi, rimase pressoché invariata fino alla costruzione dell’essiccatoio, realizzato nel 1921 dalla Società Anonima Cooperativa Coltivatori Tabacco Este

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