Un ambito di edilizia povera

La presenza della comunità ebraica in Este è testimoniata a partire dal 1406, ma è con una bolla ducale del 1665 che vengono obbligati “ad habitar in unione nelle Case delli heredi Botti, [...] poste nella contrà di S. Martino”, in un quartiere stretto tra le mura e l'argine del Bisatto, munito di una porta di chiusura e privo di aperture verso l'esterno. Dopo la scomparsa degli Ebrei da Este (presumibilmente in epoca napoleonica) la zona e i “granaroni” di via Vallesina vengono abitati da cittadini di infima condizione sociale, tanto che quella parte di città viene ancora oggi ricordata come “ghetto della miseria”.

In primo piano sulla destra palazzo Barbanigo e in secondo piano gli edifici del Ghetto.

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