Il 22 novembre 2004 l'allora candidato alla presidenza Viktor Juščenko contestò il risultato delle elezioni, che vedevano in vantaggio l'ex presidente Leonid Kučma e Viktor Janukovyč. In seguito alla falsificazione dei risultati elettorali un enorme folla coperta di colore arancione, simbolo del partito di Juščenko si radunò nella piazza e per settimane venne portata avanti una campagna di proteste e di atti di disobbedienza civile volte a indire nuove elezioni. Centinaia di migliaia di Ucraini provenienti da ogni città vennero a Kyiv in sostegno del presidente, vittima del broglio. A seguito delle proteste la Corte Suprema invalidò i risultati e le elezioni del 26 dicembre 2004 videro Viktor Juščenko uscire come vincitore con il 52% dei voti ottenuti.