L'editto del Re per via Dora Grossa @ Il terzo Ampliamento barocco

da © Archivio Storico della Città di Torino

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L'editto del Re per via Dora Grossa

Nel 1736 arriva l'editto del re Carlo Emanuele III per la riqualificazione della contrada di Dora Grossa (vedi POI via Garibaldi). "Le fabbriche di questa contrada dovranno essere disposte secondo il tippo che che sarà esposto pubblicamente dall'Ufficio del Vicario della Città" impone il Regio Editto. Le regole tipologiche sono di allineamento, altezza, ritmo delle finestrature... ma soprattutto si richiede di organizzare le facciate per corpi di fabbrica compiuti, possibilmente per l'intera insula. Per far ciò si invitano i proprietari meno abbienti a vendere ai più facoltosi, con agevolazioni fiscali. Si ribadisce in sostanza l'antico diritto di "grossazione", ovvero la riunificazione delle particelle medievali, decretato da Carlo Emanuele I circa centocinquanta anni prima (1584) per i primissimi interventi urbanistici nella capitale.

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