La piazza dei besagnini

Qui si svolgeva il mercato ortofrutticolo della città, regolato da norme precise. I bezagnini (fruttivendoli) che arrivavano dalle coltivazioni lungo il Bisagno dovevano iscriversi ad un apposito ufficio presso i Padri del Comune. Tutti i nomi venivano inseriti in una grande ruota ed ogni nome veniva associato ad un numero, il numero del banco che avrebbe occupato in piazza delle Erbe. Un cosiddetto piazzero aveva l'appalto per la riscossione di un diritto di occupazione del suolo da parte dei commercianti. Nel 1649 nella zona vengono trasferiti anche i venditori di carne di capretto che prima vendevano in Sant'Ambrogio e a Porta dei Vacca. Nel 1659 il mercato si arricchisce di venditori di panissette e friscieu e simili, spostati da piazza Nuova davanti a Palazzo Ducale e inseriti tra i venditori di frutta, verdura e carne.

Un'immagine tratta dal libro "Vecchia Genova" di Giulio Ottonelli mostra le besagnine di fine '800 intente a vendere i loro prodotti.

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