Montalenghe occupò un ruolo di spicco nella formazione del Consortile Canavese, una via di mezzo tra un comune cittadino e un consorzio territoriale. Il Consortile è ancora fondamentale nella ricostruzione delle vicende storiche della zona, poiché costituisce la prima e unica istituzione pubblica che chiarisce la delimitazione territoriale del Canavese. Una delle sue finalità era la difesa del territorio dai comuni limitrofi. Negli anni Sessanta del XIII secolo, nelle terre del marchese del Monferrato, del comune di Vercelli, nel Pavese e nel canavese si rivelò infatti necessario un consiglio che mettesse fine ai numerosi furti e scorribande. In questa occasione si stabilì che i malfattori potevano essere perseguiti non solo nelle proprie terre, ma anche in quelle degli altri contraenti. Dai documenti qui prodotti emerge il ruolo dell'organismo consortile, fondato sull’uguaglianza dei comuni (e quindi, dei cittadini) che lo avevano sottoscritto. Lo spirito comunitario di Montalenghe, tipico del canavese, perdurò nel corso dei secoli passando per l’esperienza della Cooperativa Agricola di Adriano Olivetti per arrivare a numerose attività di carattere collettivo, dall’artigianato alle feste popolari.