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Il Conte Filippo San Martino di Agliè

Nel corso del XIV secolo il territorio fu devastato da continue lotte intestine tra feudatari. Un periodo di pace si aprì, grazie ai Savoia, nel 1391. Con la dinastia sabauda crebbe l'influenza dei conti di Agliè che estesero il loro potere sul territorio circostante. Grande importanza assunse il Conte Filippo San Martino di Agliè, nel 1630 nominato luogotenente della Compagnia delle Corazze di Re Vittorio Amedeo I. Nel 1764 il feudo di Agliè entrò a far parte del patrimonio reale sabaudo per poi passare al Duca del Chiablese, secondogenito del Re Carlo Emanuele III. Dopo l'occupazione francese, nel 1825 rientrò nuovamente in possesso di Re Carlo Felice. Nel 1939, dopo anni di trattative con aspiranti acquirenti, i principi di Savoia-Genova lo vendettero allo Stato italiano.

Ritratto del Conte Filippo San Martino di Agliè. Parte di un'incisione più grande, di Jacopo Piccini, che si trova sul frontespizio dell’opera di Lorenzo Honesti “Il Segretario di Lettere e di Stato”, del 1652, oggi all’Archivio di Stato di Torino.

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